Ipotesi e novità 2020 per quota 100 e legge Fornero, scadenze fiscali di dicembre, lavoro e concorsi in atto

Settimana piuttosto intensa, quella che sta per concludersi. Entra nel vivo l’iter di approvazione della Legge di Bilancio 2020, con i Parlamentari impegnati nella discussione delle varie migliaia di emendamenti presenti a Manovra e Collegato fiscale. A tenere banco negli ultimi 7 giorni, però, è stato il tema delle pensioni: il Governo studia una riforma che permetta di superare la Legge Fornero e, nel frattempo, introduce alcune novità per quel che riguarda Opzione donna e quota 100. Sul fronte fiscale, invece, fa capolino una novità sulla TARI. La Pubblica Amministrazione, infine, dice addio al blocco del turn over e si prepara a centinaia di migliaia di assunzioni.

Quota 100 e Opzione donna continuano a far parlare di sé. In questi giorni, infatti, sono state rese note le tre finestre che i lavoratori in linea con i requisiti (62 anni di età e 38 anni di contributi) potranno utilizzare per andare in pensione. Stando a quanto previsto, i lavoratori del settore privato potranno andare in pensione tre mesi dopo il raggiungimento dei requisiti; i lavoratori del settore pubblico sei mesi dopo il raggiungimento dei requisiti,; gli insegnati dovranno fare domanda entro febbraio 2020 per poi “abbandonare” a fine anno scolastico o accademico. Arriva la riconferma anche per Opzione donna: le lavoratrici che raggiungeranno i requisiti nel corso del 2020, però, dovranno attendere 12 mesi (settore privato) o 18 mesi (settore pubblico) prima di poter ricevere il primo assegno pensionistico.

Prima la Manovra di Bilancio, poi le pensioni. Questa la tabella di marcia per i prossimi mesi che il Governo guidato dal Premier Conte dovrebbe seguire. Dopo l’approvazione della Legge di Bilancio 2020, che dovrà avvenire necessariamente entro il 31 dicembre 2019, l’Esecutivo metterà mano a una riforma generale dell’ordinamento pensionistico che consenta di superare una volta per tutte la Legge Fornero. L’obiettivo, afferma il ministro Catalfo, è di dare la possibilità di andare in pensione a chi ha accumulato almeno 35 anni di contributi, così da “fare spazio” ai giovani alla ricerca di lavoro.

L’Erario si prepara ad aprire le casse. Il mese di dicembre, un po’ come quello che sta per concludersi, si preannuncia particolarmente duro per i contribuenti. In totale, dovrebbero entrare nelle casse dello Stato diverse decine di miliardi: conti alla mano, il 2 dicembre dovrebbero arrivare 28 miliardi di euro. Tra acconti per imposte sostitutive e contributi del regime forfettario, liquidazione periodica del terzo trimestre delle partite IVA, scadenza del saldo della rottazione e del saldo e stralcio, i contribuenti saranno chiamati a mettere pesantemente mano al portafogli. Ma le scadenze fiscali di dicembre 2019  sono molte altre: a metà mese, tra le altre cose, ci sono da pagare TASI e IMU sulla seconda abitazione. Insomma, un bel modo per finire l’anno.

Dopo quasi un decennio, la Pubblica Amministrazione potrà tornare ad assumere senza vincoli legati al blocco del turn over. Dal 15 novembre, infatti, i paletti legati alla spending review imposti dal Governo Monti sono finalmente decaduti e, come annunciato dal Governo, nel prossimo triennio (2020-2022) sono previste mezzo milione di assunzioni. Già nei prossimi mesi, ad esempio, si apriranno bandi per 60mila nuovi posti di lavoro  nei ministeri ed enti più vari: si va dal mondo della scuola a quello delle forze dell’ordine, passando per INPS, Agenzia delle Entrate e operatori giudiziari.

Tra le migliaia di emendamenti alla Legge di Bilancio e al Decreto Fiscale 2020 in fase di discussione in Parlamento ce ne sono alcuni che potrebbero interessare non poco i contribuenti. Uno di questi prevede l’istituzione di un bonus sociale anche per la Tassa sui Rifiuti. Il funzionamento, si legge nell’emendamento, dovrebbe essere simile al bonus luce e gas: i contribuenti con dichiarazione ISEE al di sotto di una determinata soglia potranno usufruire di uno sconto in bolletta sulla TARI. Se l’emendamento dovesse essere approvato, sarà compito dell’ARERA (l’Autorità che regola anche il settore dei rifiuti) stabilire modalità e funzionamento.

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