INVESTIRE NELLA PREVENZIONE PER UNA MAGGIORE SICUREZZA SUL LAVORO

A 13 anni dalla nascita il decreto 81, noto come Testo unico su Salute e Sicurezza nei luoghi di lavoro che varammo con il Governo Prodi 2 – non è stato ancora pienamente applicato. Come ha dichiarato il ministro Orlando, non è stata assicurata ‘omogeneità e continuità operativa, di copertura su tutto il territorio nazionale, degli interventi di prevenzione, cui il Testo Unico attribuiva un ruolo fondamentale’.

Già nel mese di maggio avevo commentato come positivo l’annuncio dell’assunzione di circa 2.100 unità all’Ispettorato del Lavoro e l’aver sottolineato l’esigenza di rafforzare prevenzione e controlli. È importante ricordare come l’Italia destini ogni anno il 3% del Prodotto interno lordo, circa 45 miliardi di euro, per risarcire gli incidenti e le morti sul lavoro, le inabilità temporanee e permanenti e le malattie professionali. Se queste risorse, erogate ex-post, fossero, almeno in parte, erogate ex-ante per fare prevenzione, sarebbe un enorme salto sociale e culturale. Sarebbe, comunque, già un passo avanti spendere tutte le risorse che l’Inail destina ogni anno alle imprese, sotto forma di riduzione dei premi assicurativi, nel caso in cui si facciano investimenti in prevenzione. Purtroppo, è ancora insufficiente il numero delle aziende che aderisce e la conseguenza è che si fa meno prevenzione, mentre si predica il contrario.”

Cesare Damiano

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