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Intervista a Maria Sole Mansutti, l’attrice friulana sugli schermi con SUMMERTIME la nuova produzione Netflix.
Incontro virtualmente per un’intervista ai tempi del Covid-19, Maria Sole Mansutti, attrice italiana che interpreta il ruolo di Laura, la mamma di Ale (Ludovico Tersigni), nella nuova serie “Summertime” di Lorenzo Sportiello e Francesco Lagi, uscita la scorsa settimana su Netflix.
Nativa di Udine, trasferitasi a Roma già dai tempi dell’Accademia d’Arte Drammatica Silvio D’Amico, è un volto noto del piccolo e grande schermo, divisa tra set pubblicitari e cinematografici. Con un grande amore per il teatro.
Buongiorno, Maria Sole. Ben trovata e grazie per questa chiacchierata. Come hai vissuto esistenzialmente queste ultime otto strane settimane?
È saltato “per l’aria” un po’ tutto, le abitudini, le sicurezze, i rapporti, persino quello con me stessa. Dovevamo ricominciare a girare questo mese, poi l’aria si è ammalata e tutto si è fermato non gira più, non giriamo più. Le nostre vite continuano, ma non possiamo intrattenerci con nessuno e nulla che sia esterno a noi, siamo invitati a dedicarci a quello che succede dentro di noi e alle piccole cose. Io per esempio che soffro da sempre lo stare in casa ho dovuto impararlo. Le azioni sono diminuite, i gesti rallentano, i pensieri si dilatano sian essi belli sian essi brutti. Spesso le emozioni sono altalenanti come le montagne russe, le linee guida dei rapporti con i nostri conviventi si fanno evidenti, chiare, in quarantena non c’è scampo. Tutto quello che tenevamo sotto al tappeto è salito a galla e siamo chiamati ad affrontarlo. Per farlo servono skills che non avevamo: imparare a comunicare, trovare un lessico famigliare, imparare a pensare al presente perché il solo pensiero del futuro è allucinante o imparare ad essere il più autosufficienti possibile, a mantenere il proprio corpo in salute. Queste le cose belle, la più bella di tutte è che la terra si sta risanando nel profondo.
Professionalmente, invece?
Noi attori, danzatori, cantanti ad esempio, noi con l’aria lavoriamo. Mica creiamo un’acconciatura o un ponte, niente di materiale, noi giochiamo con le vostre emozioni, che sono fatte di aria. E poi noi col respiro lavoriamo, quello cambia a seconda di quello che il personaggio provi e decide cosa il corpo fa, come la voce esce. Se è malato il respiro siamo finiti, non possiamo lavorare, non possiamo vivere e abbiamo bisogno di sostegno. Perché non mangiamo aria. Io delle volte penso davvero che il governo ci veda come sempre dietro ad uno schermo, come dentro il mondo fantastico del palcoscenico, come fossimo di un altro pianeta, come fossimo fatti di aria… come fossimo trasparenti, ecco. Noi avevamo già pochi diritti prima, figuriamoci in una situazione di emergenza, i pochi di noi che sono riusciti ad avere i 600 euro devono ringraziare la Madonna e farseli bastare. Siamo stati i primi a chiudere e noi dello spettacolo dal vivo saremo gli ultimi ad aprire. Capito sì? Eppure siamo il fertilizzante delle vostre emozioni. Pensate solo ai concerti belli, agli spettacoli a teatro belli, agli spettacoli di danza belli, pensate a cosa vi capita quando siete lì! Ché io mica parlo di cultura, parlo di stimolare l’intelligenza emotiva, perché ci serve e ci servirà come il pane per andare avanti in questa storia di fantascienza che stiamo attraversando. La cosa buona è che si sta scrivendo tanto. Speriamo di dar voce a quelle parole il più presto possibile!
Parlaci un poco di “Summertime”!
Gustatevela “Summertime”, l’abbiamo fatta sotto i raggi del sole, con le gambe in acqua, sudando tanto, ma abbiamo riso e ci siamo stimati e voluti bene come solo quando si fatica insieme si riesce fare. “Summertime”
racconta dell’estate più bella del mondo, entra nelle nostre case chiuse come un’onda colorata, parla all’adolescente che è in noi, pulsa di bellezza e inonda di freschezza e di sole!
Foto B/N di Francesca Marino; foto del set di Stefania Rosini
Loredana Margheriti
