Intercettazioni. Fini: “Legge solo per interesse di qualcuno”

Per Gianfranco Fini la legge sulle intercettazioni “è la migliore legge per l’interesse di qualcuno e non certamente per l’interesse nazionale”. Il presidente della Camera, incontrando gli imprenditori siciliani nella sede di Confindustria a Palermo e aprendo il tour nazionale di Fli, attacca a testa bassa il presidente del consiglio Silvio Berlusconi.

Il Premier. “Se Berlusconi amasse l’Italia avvertirebbe l’esigenza di fare un passo indietro e cedere il passo a un nuovo Governo”. E’ la richiesta avanzata dal leader di Fli dal palco del Teatro Politeama di Palermo. “Invito Berlusconi a fare un bagno di umiltà e realismo”, continua Gianfranco Fini riferendosi alla posizione del premier sulla patrimoniale e sul contributo di solidarietà. “Berlusconi ha detto che se avessero adottato questi provvedimenti avrebbero danneggiato gli interessi dell’elettorato del Pdl – ha aggiunto Fini -. Ma gli elettori del Pdl sono gli operai, gli studenti, i giovani”. Ma in modo sferzante dice che “il premier è in tutt’altre faccende affaccendato. Non se ne può più di videomessaggi, di annunci e promesse non mantenute”.

Berlusconi e Einaudi. Il presidente della Camera trova, nel suo discorso, il tempo di piazzare una battuta alla Silvio Berlusconi. Dopo aver citato Einaudi e le sue considerazioni sulla credibilità dei governi necessaria per potere discutere di patrimoniale, il presidente della Camera individua, sarcasticamente, nel premier il ‘suggeritore politico dell’economista’. “Qualcun altro avrebbe detto che quelle parole è stato lui ad averle suggerite”.

Lega. “Non potevamo restare nel Pdl a difendere l’indifendibile e a voltarci dall’altra parte per l’imbarazzo”. E precisa. “Non ce la sentivamo più di restare nella maggioranza a inseguire Bossi”. Riferendosi alla più volte annunciata secessione paragoni i leghisti ai barbari. “Quelli della Lega danno il meglio quando a Pontida si vestono da Unni e Barbari”. Naturalmente, argomenta Fini, non è a rischio l’unità nazionale ma la coesione nazionale minacciata dalla divisione tra Nord e Sud”. E ringrazia il Capo dello Stato “per avere detto che l’ipotesi di secessione è fuori dalla storia”.

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