‘È opportuno, in quest’ultimo periodo di legislatura, modificare la legge 124 sui Servizi segreti per renderla ancora più coerente e competitiva con l’attuale sistema dell’informazione mondiale e con le sfide che ci aspettano nel futuro’, scrive sul suo blog il senatore dell’Udc, Giuseppe Esposito, da nove anni vicepresidente del Copasir: ‘Va cambiato l’obsoleto assetto di due agenzie (interna e esterna) in reparti che svolgono indagini e analisi su un settore senza limiti territoriali. Le agenzie di settore o di competenza’.
Ad esempio, chiede il senatore in occasione del decennale della riforma dell’intelligence, nel reparto finanziario come si può limitare le indagini sulla finanza all’interno di un territorio? O ancora come si possono mettere i confini alla cyber-intelligence e come possiamo limitare il terrorismo dentro e fuori l’Italia? In questi anni si è riuscito a trovare sinergie e collaborazione tra le due agenzie coordinate dal DIS con grande difficoltà ma oggi è il caso di cambiare. Inoltre sempre di più le sfide d’intelligence sono globali e sempre di più sono gestite da giovani cervelli: nativi digitali. Anche per risolvere questa situazione di ingessatura si dovrà prevedere che le assunzioni siano rivolte a giovani brillanti da formare, alla scuola dei servizi, a difesa delle istituzioni ma che dopo un tempo determinato di lavoro ed esperienza nei nostri servizi di sicurezza poi passino obbligatoriamente ad altro settore della pubblica amministrazione o di aziende private. Agevolando la loro assunzione così come avviene anche in altri paesi. L’applicazione di questo turnover, nell’obiettivo della sicurezza condivisa e partecipata, porterà due grandi vantaggi ai nostri servizi segreti. Il primo è relativo al personale che è figlio del tempo corrente, istruito sulle e dalle istituzioni, difensore della democrazia e sempre pronto. Il secondo vantaggio è la creazione di una classe dirigente di aziende e pubblica amministrazione che conosce i basilari dell’analisi di intelligence e così diventano antenne attente alla difesa delle infrastrutture nazionali critiche e non’.