Maltempo India: monsone in anticipo, 130 i morti e 75.000 bloccati

E’ salito a 60 a 130 il bilancio delle persone che hanno perso la vita a Uttarakhand, nel nord dell’India, in seguito all’anticipazione di circa due settimane delle piogge monsoniche. Almeno 75.000 pellegrini sono rimasti bloccati nella valle di Kedarnath, dove alcuni ponti sono stati spazzati via dalla furia del monsone. Lo riferisce oggi il quotidiano The Times of India. Il monsone maltempo si è abbattuto anche su Nuova Delhi durante il fine settimana, allagando il terminal degli arrivi dell’aeroporto internazionale e alcune zone della città. L’emergenza è particolarmente grande in Uttarkhand dove il 13 giugno era cominciato il pellegrinaggio annuale hindu (Char Dam Yatra) alle sorgenti del Gange e nei quattro templi sacri di Badrinath, Kedarnath, Gangotri e Yamunotri. Delle 131 vittime contate ufficialmente, 102 sono state registrate in Uttarkhand e il resto in Himachal Pradesh. Gran parte dei danni sono fra l’altro stati causati dalle acque in piena del fiume Alaknanda, tributario del Gange, che ha causato la morte di 20 persone e la distruzione di 73 edifici, fra cui una quarantina di hotel e locande dove avevano trovato rifugio i pellegrini. Le autorità indiane hanno messo in moto una gigantesca operazione di soccorso, sostenuta dall’esercito, per il recupero delle persone bloccate dagli allagamenti e la distribuzione di generi di prima necessità. Secondo il Times of India, infine, cinque membri delle forze dell’ordine sono morti nel corso delle operazioni di salvataggio.

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