Incontro Renzi-Merkel nel vertice Ue

Prima dell’inizio dei lavori della seconda giornata del vertice europeo il premier Matteo Renzi ha avuto un bilaterale con la cancelliera tedesca Angela Merkel. Renzi e Merkel si sono incontrati, prima dell’inizio dei lavori della seconda e ultima giornata del vertice, nelle stanze delle delegazione tedesca. Nel corso dell’incontro i due hanno fatto un giro di orizzonte sul testo Van Rompuy e sul nodo delle nomine ai vertici europei. Fare il miglior uso della flessibilità già contenuta nelle regole esistenti del Patto di Stabilità e crescita è quanto si legge nelle ultime bozze dell’Agenda Van Rompuy e delle conclusioni del vertice Ue. Renzi è pronto a dare il suo via libera a Juncker, ma a patto che il cambio di verso dell’Europa diventi realtà, ed ha tenuto il punto anche con la cancelliera. Il presidente del Consiglio si era detto soddisfatto del testo Van Rompuy ma, prima di arrivare a Ypres, aveva parlato di bozza da limare. E appena ha avuto davanti la cancelliera non ha esitato a spiegare come: l’Italia vuole non calcolare nel computo del deficit il cofinanziamento dei fondi Ue e le risorse per il pagamento dei debiti alla Pubblica amministrazione. Sono questi gli strumenti di flessibilità individuati da Renzi. Un nodo su cui avrebbe trovato motivo di diverbio con la cancelliera. E se oggi si entrerà nel merito anche delle nomine, su cui il premier non vuole scoprire tutte le sue carte, il nodo flessibilità sarà ancora al centro. La posizione italiana è quella di portare a casa la poltrona del capo della diplomazia europea, per la quale Renzi ha messo in pista Federica Mogherini. Ma la partita non è scontata. Ma quando la discussione entrerà nel vivo e si potrebbero creare nuovi spazi di mediazione, l’Italia potrebbe riproporre anche un altro obiettivo: l’Eurogruppo. Una casella che,   qualcuno ricorda, era quella su cui Roma originariamente sembrava puntare con l’ipotesi Padoan. Altri sostengono poi sia ancora aperta anche la partita per il Consiglio Europeo e rilanciano il nome di Enrico Letta che compare, accanto ad uno smile, tra i candidati. L’Italia ed il Pd sono pronti a discutere delle nomine dopo aver chiarito l’obiettivo di fondo. “Non c’è una posizione dell’Italia contro altri”, ha assicurato il premier, forse rivolto a chi, come alcuni sulla stampa tedesca, parla di lui, insieme a Hollande, come dei ricattatori. C’è una posizione del Pse e del Pd, il partito che ha preso più voti di tutti ed è la posizione di chiedere tutti insieme di scommettere sulla crescita, preoccupandoci un po’ di più dell’Ue e delle famiglie e non solo della burocrazia.

 

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