I due, spiegano fonti del Nazareno, hanno fatto un’analisi a tutto campo e convenuto sul fatto che in questo momento lo sforzo prioritario debba essere sul sostegno alla campagna vaccinale del governo e alle azioni di sostegno economiche: «Sono contento che, dopo Zingaretti che diceva solo o Conte o morte, ora con Letta il Pd sostenga Draghi», ha commentato Renzi, secondo il quale quello del leader Pd è «un lavoro serio» per il quale «gli faccio auguri sinceri». Insomma per l’ex sindaco di Firenze, «sta facendo un buon lavoro, facciamo che Enrico letta possa lavorare». Si è poi ragionato, prosegue la ricostruzione del Pd e conferma Renzi, sulle prospettive future trovando alcuni punti di accordo e altri disaccordo. In particolare  c’è una divergenza profonda sul rapporto con Conte e M5s, rapporto che Letta considera essenziale per costruire in prospettiva un’alternativa vincente a Fdi e Lega. Lo spiega anche Renzi: «Io non voglio stare nè con Salvini e Meloni a destra, nè con i grillini e i populisti. Letta cerca un’alleanza strategica con M5S e Conte, non in una posizione subalterna. Vedremo. Per ora vedo i cinquestelle molto divisi».

Letta mira a ricostruire   una coalizione di centrosinistra che veda al centro, in posizione di guida, un Pd rigenerato e già profondamente modificato rispetto alla gestione Zingaretti: nuova segreteria, nuove anche le capigruppo, a segnare una discontinuità anche con gli equilibri ancora in parte filo-renziani nel partito,  soprattutto nei gruppi parlamentari.

Renzi ha confermato che si è parlato di candidati nelle città, su Roma ha assicurato un eventuale suo sì a Calenda. E ha lanciato una proposta: in alcune città ‘Italia Viva può dare una mano’ per le candidature al femminile alle quali tiene molto Letta, come la sua sindaca di San Lazzaro si Savena, Isabella Conti che potrebbe essere candidata a Bologna a nome della coalizione.