Fallisce incontro Letta-Alfano: è scontro su Berlusconi

Tre ore di faccia a faccia tra il presidente del consiglio, Enrico Letta, ed il vice premier e segretario del Pdl, Angelino Alfano, non hanno sciolto il nodo sull’agibilità politica di Silvio Berlusconi dopo la condanna definitiva per frode fiscale, in vista del voto della Giunta per le elezioni del Senato sulla sua decadenza. Le parti, a quanto si apprende, restano distanti e le nubi di una crisi di governo si ingrossano sempre di più. Alfano, da quanto si apprende da fonti di Palazzo Chigi, ha fatto presente che per il Pdl è inaccettabile che il partner di governo, ovvero il Pd, non consideri il tema della non retroattività della legge Severino in vista del voto della giunta al Senato, in agenda per il prossimo 9 settembre. Il compito del vice premier era quello di far scoprire a Letta e al suo partito le carte per capire se ci sono ancora le condizioni e i margini di una trattativa sulla questione della ineleggibilità dopo la sentenza di condanna in Cassazione per il caso Mediaset. Ma soprattutto incalzare il premier affinché prenda una posizione chiara, netta e vincolante. Alfano, insomma, chiedeva un impegno personale al presidente del consiglio che avrebbe vincolato anche il Pd. Una garanzia ai massimi livelli, quindi, per la tenuta della maggioranza delle larghe intese. Ma, a quanto pare, il faccia a faccia si è risolto con un nulla di fatto. Enrico Letta, sottolineano ambienti vicini al premier, si muove secondo la seguente logica: è sbagliato sovrapporre la tenuta del governo e la vicenda giuridica che riguarda gli ‘interna corporis’ del Senato. Per Letta a decidere é la Giunta e secondo criteri giuridici e non politici. Una posizione che, naturalmente, non soddisfa il Pdl visto che quasi tutti i big del Pd ripetono che la Giunta al Senato non può che prendere atto della decisione della Consulta. Questo significa che il Cavaliere deve abbandonare il suo scranno a palazzo Madama. Ma questo atto porterebbe alla sicura rottura della maggioranza di larghe intese e la fuoriuscita dal governo del Pdl. E il ritorno alle urne entro pochi mesi.

Dall’incontro sembra che passi avanti, invece, siano stati fatti sul versante Imu che dovrebbe approdare in consiglio dei ministri il prossimo 28 agosto.

Ora si aspettano le mosse di Berlusconi che avrebbe già in programma, entro venerdì, un summit con lo stato maggiore del Pdl per le opportune contromisure da prendere dopo il faccia a faccia tra Alfano e Letta. Il Cav è pronto ad ogni evenienza, anche al voto anticipato, se la situazione politica dovesse precipitare, trovando un muro di fronte alle sue richieste sulla agibilità politica.

 

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