La sindaca di Roma Virginia Raggi, Roma, 19 novembre 2020. ANSA/ANGELO CARCONI

Inchiesta nomine, Virginia Raggi assolta anche in Appello

”Dieci mesi di reclusione per Virginia Raggi”. E’ quanto chiesto dal pg di Roma, Emma D’Ortona, nell’ambito del processo di appello alla sindaca accusata di falso per la nomina di Renato Marra, fratello dell’ex capo del personale del Campidoglio Raffaele, a capo del dipartimento turismo del Comune di Roma.

La nomina venne poi ritirata. In primo grado Raggi è stata assolta con la formula “perché il fatto non costituisce reato”.

Nella breve requisitoria il procuratore generale ha affermato che la “sindaca conosceva la posizione di Raffaele Marra e ha omesso di garantire l’obbligo che Marra si astenesse nella nomina del fratello Renato”. Per il rappresentante dell’accusa “l’errore del precedente giudice (che ha assolto Raggi) è di avere trasformato una indagine documentale in dichiarativa.

Assoluzione per Virginia Raggi, sindaca di Roma,  perché “il fatto non costituisce rereato”. E’ quanto deciso dai giudici della Corte d’Appello di Roma in merito al processo in cui la prima cittadina era accusata di falso per la vicenda legata alla nomina di Renato Marra a capo del direzione Turismo del Comune. Confermata la sentenza di primo grado dopo la quale la Procura di Roma aveva fatto ricorso in Appello.

Un lungo applauso alla fine della lettura del dispositivo con la sindaca che ha abbracciato il marito e poi si è congratulata con i suoi avvocati, i legali Pierfrancesco Bruno, Emiliano Fasulo e Alessandro Mancori.

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