In Polonia i nazionalisti vincono le elezioni

I conservatori del partito Diritto e giustizia, guidati dall’euroscettico Jaroslaw Kaczynski, hanno ottenuto il 39 per cento dei voti e controlleranno la maggioranza dei seggi in parlamento. È la prima volta nella storia del paese che un partito è in grado di governare senza formare una coalizione. I liberali del premier uscente Ewa Kopacz si sono fermati al 23,4 per cento. Per la prima volta nella storia della Polonia, nessuna forza di sinistra entrerà in parlamento. La premier designata Beata Szydlo sarà dunque in grado di formare un governo da sola, senza cercare alleati. È la prima volta che accade dal 1989. Così come è la prima volta nella storia della Polonia post-comunista che nessuna forza di sinistra ha ottenuto abbastanza voti per entrare in parlamento e lo prevede un exit poll ‘Ipsos’ confermando che ad entrare nel Sejm saranno cinque formazioni definibili di centro o destra. Una vittoria che gela i partiti progressisti del Paese ma che viene guardata con attenzione anche da Bruxelles. Il timore è quello della retorica nazionalista e populista nonché il varo di riforme simili a quelle di Viktor Orban in Ungheria. Il primo passo infatti è quello di una svolta sulla politica dei migranti.   ‘Diritto e giustizia’ ha ricevuto il 39,1% dei voti, contro il 23,4% di quelli andati al partito di centro Piattaforma civica (Po) dell’attuale premier Ewa Kopacz. Nel Sejm (la Camera bassa) il Pis avrà 242 deputati su un totale di 460. Kopacz ha già ammesso la sconfitta: ‘Ai vincitori  lasciamo un paese in crescita’. Kaczynski da oggi avrà un ruolo particolare,  una sorta di ‘generalissimo’ della scena politica polacca. Le due principali cariche nel Paese saranno infatti nelle mani di persone indicate da lui, che non gli nascondono certo la propria gratitudine. Andrzej Duda, diventato capo di Stato nel maggio scorso, e Beata Szydlo, indicata appunto per la carica di premier. Fra le prime decisioni del nuovo governo è prevista una marcia indietro rispetto al tema migranti perchè  Kaczynski non li vuole e ha paventato un ‘rischio epidemie’. Pis è anche contrario all’ingresso della Polonia nell’euro. Kaczynski guarda invece di buon occhio la prospettiva di più basi della Nato in Polonia.  Fra le promesse economiche del Pis vi è un bonus di 500 zloty al mese (125 euro) per ogni secondo bambino fino ai 18 anni. Pis ha promesso inoltre di ritirare la riforma delle pensioni introdotta dai centristi (65 anni per gli uomini e 60 per le donne invece dei 67 attuali). I pensionati riceveranno anche le medicine gratuite. Per coprire queste spese, il partito prevede fra l’altro di alzare le tasse per le banche e per le grosse società che operano in Polonia, proprio come ha fatto Orban in Ungheria.

Cocis

 

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