Se il lavoro non c’è, diventa inutile anche cercarlo. A pensarla così, oltre un milione di persone tra i 35 e i 64 anni. Stando infatti a quanto emerso dall’I.Stat, il datawarehouse delle statistiche prodotte da Istat, riportato dall’ANSA, nel l’esercito degli scoraggiati è cresciuto notevolmente tanto da raggiungere quota 1,6 mln. Tra loro 1 mln 150 mila ha tra i 35 e 64 anni (+10,1%).
Gli scoraggiati rientrano tra gli inattivi, coloro che né hanno un’occupazione né la cercano che comprende però anche gli studenti, le casalinghe e i pensionati. Ma se la crisi ha portato a una forte contrazione dell’intero universo degli inattivi, che sono diminuiti del 3,9%, non è stato così per gli scoraggiati: coloro che non cercano il lavoro solo perché pensano di non trovarlo sono aumentati nel complesso del 5,3%. Coloro che dichiarano di non essere a caccia di un impiego perché convinti di non poterlo trovare risultano in crescita nelle fasce d’età più alte, con un rialzo del 13,3% tra i 45-54enni e del 23,1% tra i 55-64enni. Al contrario il fenomeno segna un’attenuazione tra i più giovani (-5,1% tra gli under 35). Probabilmente ripetuti tentativi andati a vuoto portano con il passare degli anni a uscire dal mercato del lavoro. Insomma, vista l’età degli scoraggiati, chi getta la spugna potrebbe essersi ritrovato dopo tante prove senza alcun risultato. Rilevante è anche la differenza tra uomini e donne, con le scoraggiate che superano quota un milione (1 milione 96 mila), salendo dell’8,6% su base annua.