Il web contro Grillo, sott’accusa la linea dura del leader del M5S

Il web condanna Grillo. Agli adepti virtuali del leader del M5S, non va giù la linea dura adottata dall’unico vero vincitore di queste elezioni. Sotto accusa i toni accesi usati contro Bersani. Ma chi frequenta il blog di Grillo, nutre dubbi anche su altre “iniziative grilline”, come l’ipotesi di uscire dall’aula del Senato al momento della fiducia al governo e non votare contro. In particolare per molti sarebbe un fallimento tornare alle urne con la stessa legge elettorale, il Porcellum.

“Ora – scrive Simpatizzante sulla Cosa – bisogna trovare il modo di influenzare le decisioni. Siamo dentro ma non possiamo fare da spettatori. Abbiamo l’occasione di fare qualcosa di concreto. Forza e senza paura”. Per Stef82 “se mi rimandate a votare con la stessa legge elettorale allora il M5S ha fallito”. Francesco Capezzuto si rivolge direttamente a Grillo: “Scusa Beppe, io sono un attivista del movimento e non concordo. Non voglio inciuci e so bene chi c’è dietro il Pd ma sedersi ad un tavolo e vedere su quante nostre proposte sono disposti a realizzar non sarebbe male: Legge sul conflitto di interesse, Cip 6, costi della politica, acqua pubblica, concessione rete autostradale, abolizione Equitalia”.

Paolo De Sanctis pensa che “al massimo si potranno votare i singoli provvedimenti senza legarsi col rischio di essere trascinati nell’immondezzaio politico. Per la fiducia al massimo l’uscita dall’Aula ma solo se saranno estremamente convinti e convincenti sui punti programmatici che ci verranno a proporre”. Per Antonello L. si ha la possibilità di fare subito qualcosa di ottimo (ad esempio tagliare alcuni costi della politica, legge sul conflitto di interesse ed altro) che farà decuplicare i consensi per le prossime elezioni. Perdere questa occasione e consegnare il Paese a un accordo Pd-Pdl sarebbe devastante. Vi ricordo che il regolamento del Senato prevede che l’astensione corrisponda a un voto negativo (primissima cosa da modificare se si vuole replicare il modello Sicilia). Pertanto potreste non presentarvi in aula per la fiducia”.

“Se Bersani – scrive Giuseppe G. – con onestà e umiltà ci chiede una mano per il bene della nazione, non rispondiamo con superbia ma con ragionevole e fattiva collaborazione, che non significa inciucio né alleanza…io sono siciliano e in Sicilia il M5S si sta comportando benissimo, anche tu l’hai affermato.. e allora?”.

“La campagna elettorale – scrive Paolo52 da Genova – è finita, ora fare i permalosi è inutile. Dando il voto a M5S speravo cambiasse finalmente qualcosa, ma soprattutto aiutasse a risolvere i nostri problemi. Spingere per andare a nuove elezioni e credere di passare dal 25 al 55% è pura illusione. E’ ora di fare politica seria, così ci condanniamo al nano per l’eternità. Spero ancora di non aver buttato il mio voto nel cesso”. Dello stesso parere Matteo M.: “Siamo pazzi? Intanto visto che il M5S è in Parlamento come primo partito direi che è anche ora di cambiare toni, la campagna elettorale è finita…abbiamo la possibilità di fare le riforme che vogliamo che possono aiutare il paese! E non le facciamo per il tecnicismo del voto di fiducia? Follia. Se torneremo a votare tra sei mesi con ancora la legge elettorale e ancora Berlusconi sarà anche colpa nostra, anche mia che ho votato questo movimento, dobbiamo essere pragmatici e responsabili. Il paese va a rotoli, abbiamo una fantastica occasione non buttiamola via. Se la buttiamo via io e credo molti non voteranno di nuovo M5S”.

Ma c’è anche chi condivide appieno la linea di Grillo. “Una cosa che mi manda letteralmente in bestia – scrive Ivano – è il fatto che debba essere il M5stelle ad accordarsi con il Pd…e leggo che c’è già gente che si lamenta che non ci si accordi con il Pd. Non sono assolutamente d’accordo, il Pd è un partito pericoloso se ci prostriamo a loro e diciamo di si a tutto siamo finiti già in partenza…facciamo valere il nostro programma”. Su facebook intanto è partita una petizione che chiede a Beppe Grillo di dare la fiducia al “governo per cambiare l’Italia”. Le sottoscrizioni sono già centinaia.

“Se questo movimento è davvero democratico – scrive ancora Riccardo su web – non si dovrebbe chiedere al web cosa è opportuno fare in questa situazione del tutto imprevista e decisamente critica?”. Dal sito della Cosa lo tranquillizzano: “Stiamo aspettando che ci arrivi un numero di telefono che attiverà una chiamata Skype…faremo una sorta di microfono aperto. Poi avremo gli hang out: videochiamate con 10 cittadini alla volta collegati con tutta la chat di migliaia di persone. Si tratta di uno strumento eccezionale che consente di fare discussioni per un’ora”.

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