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Si tratta di un fenomeno che affonda le sue radici nel passato ma che si presenta con forme nuove o è del tutto nuovo? Non è facile rispondere , ma una risposta è dovuta soprattutto per la sopravvivenza delle democrazie liberali che si sentono sotto attacco per la diffusione di questo fenomeno. Secondo alcuni analisti Trump e i suoi seguaci starebbero attuando negli Usa una sorta di colpo di Stato, usando la Costituzione come strumento. Le premesse ci sono tutte: avversari politici demonizzati, strutture statali da asservire ed occupare per poi demolirle, potere giudiziario da usare contro gli avversari. Comunicazione con frasi ad effetto che a tratti rievocano figure politiche che hanno reso note le dittature moderne. Altri analisti ritengono che il trumpismo vada oltre i confini nazionali per affermarsi a livello globale, come espressione di una società mercantile che mira a piegare ai propri interessi economici gli equilibri internazionali. Quindi potremmo definire questo fenomeno una rivoluzione culturale di respiro globale. Una rivoluzione che per la sua portata universale non avrebbe precedenti nella storia del mondo. A sostenere questa tesi concorre il fatto che varie espressioni di questo fenomeno, sembrano voler cancellare le basi di quello Stato di diritto, che l’ illuminismo ne fu la genesi e di cui gli Usa rappresentarono la prima esperienza storica. È evidente che la nuova classe politica americana voglia abbandonare quei principi, con i suoi comportamenti, di libertà , uguaglianza che sono stati alla base delle Costituzioni moderne e degli Stati democratici. Se vogliamo partire da questa premessa , possiamo dire che il trumpismo, ha come scopo ultimo di rovesciare più che la politica democratica e liberale degli Usa, la storia del mondo, fine portato avanti e perseguito da un manipolo di proseliti che si considerano eletti e che utilizzano le nuove tecniche della comunicazione per agire a livello psicologico sulle masse . Si parla di una nuova età dell’ oro , come lo stesso Trump ha detto, di un futuro ricco e felice . Difronte a questa ‘ novità ‘ e al suo rapido diffondersi , il mondo si divide tra chi con entusiasmo aderisce e chi invece , pur dissentendo , per convenienza tace e si ferma ad assistere in attesa degli eventi. Ma chi crede ancora nei principi liberali delle democrazie moderne , non può rimanere inerte in attesa degli eventi, ma deve, con forza, esprimere il proprio dissenso e resistere al dilagare di questo fenomeno.
Andrea Viscardi
