Il tesoro di Paul Durant-Ruel

Un cilindro per cappello, sempre impeccabile nella sua redingote nera, tutto poteva apparire tranne che fantasioso. Piccolo di statura, la faccia rotonda, baffetti, Paul Durand-Ruel, aveva l’aspetto del borghese conservatore metodico e compassato, come in effetti era. Dietro questa immagine di uomo  consuetudinario, forse anche un po’ grigio e per niente incline alle novità, troviamo invece un mercante d’arte rivoluzionario, il primo in assoluto a riconoscere la grandezza degli Impressionisti  e a scommettere sulle loto tele a dispetto di tutta la critica e dell’incomprensione generale del pubblico che lo trattò spesso con sarcasmo, prima di accorgersi che aveva ragione. Questi pittori sono folli, si scriveva allora parlando degli Impressionisti, ma ancora più folle di loro è un mercante che li acquista.Alla ‘follia’ di Paul Durand-Ruel, alla sua tenacia nel sostenere una causa che sembrava persa in partenza, è dedicata la mostra in atto al Musée du Luxembourg di Parigi, la prima che sia mai stata consacrata al padre del mercato dell’arte moderna. E quello che si svela agli occhi del visitatore sono una serie di capolavori, da Courbet a Renoir, attraverso i quali si ricostruisce la sua vita e la sua attività, ma anche un periodo ‘magico’ dell’arte. Siamo nella seconda metà del 1800: Parigi è un terreno culturalmente fertile dove crescono nuove piante, piante mai viste prima, che destabilizzano le ‘coltivazioni’ tradizionali. Si chiamano Edouard Manet, Pierre-Auguste Renoir, Camille Pissarro. E ancora Claude Monet, Edgard Degas, Alfred Sisley , Paul Cezanne e in molti altri modi. La mostra ‘Paul Durand-Ruel, le pari de l’Impressionnisme‘, resta a Parigi fino all’8 febbraio; dal 4 al 31 marzo sarà presentata alla National Gallery di Londra per poi essere spostata al Philadelphia Museum of Art dove sarà visibile dal 24 giugno al 13 settembre. 

 

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