Il ricambio nell’era del dopo Berlusconi

Nel centrodestra la partita delle giovani generazioni rischia di trasformarsi in gioventù bruciata.

Ognuno si trascina dietro le proprie responsabilità , ma nessuno al momento se ne vuol fare carico. Le elezioni Europee sono alle porte

e ciascuno vorrà misurare le forze e le ambizioni. Il problema è  se dopo le Europee tutte le fratture e le divisioni che si sono create all’interno del centrodestra potranno ricomporsi, se i dirigenti delle forze politiche , fino ad ieri alleate, saranno in grado di ricostruire un’area politica che oggi sembra essere diventata un deserto e soprattutto se ci riusciranno senza il Cavaliere. Non è un caso che proprio ora a livello territoriale più che nazionale, si percepisce una sorta di ‘rompete le righe’ quasi si temesse il principio della fine . Certo quello che sta avvenendo tra le forze di centrodestra non è paragonabile a quanto accaduto nel centrosinistra, dove le divisioni e le lotte intestine sono state, per certi versi, molto più aspre, ma alla fine i capi delle varie correnti  si riunivano e decidevano in modo coeso a chi affidare la leadership. Al contrario nel centrodestra quell’esperienza è mancata del tutto, perché a decidere è sempre stato solo Berlusconi, per cui il futuro di questo schieramento politico rischia di diventare sempre di più un’incognita con l’eclissi del Cavaliere. In molti all’interno di Forza Italia l’hanno capito e incominciano le manovre di avvicinamento verso il NCD di Angelino Alfano e le altre forze di destra, vedi Fratelli d’Italia e la Destra di Storace. Anche nel NCD, si fanno avanti i cosiddetti pacificatori che parlano di una sorta di Federazione delle forze di centrodestra, anche loro preoccupati, nonostante ostentino sicurezza ed ottimismo, del rischio di un’implosione dell’intera area politica. E quando si parla di implosione o di gioventù bruciata ,tra gli eredi del Cavaliere, non si vuol assolutamente apparire menagrami o iettatori, ma si cerca di dare una lettura reale di quello che sta accadendo. Non si può certo nascondere un dato inconfutabile, che parte degli elettori di centrodestra , se Berlusconi, per le sue note vicende giudiziarie, non dovesse fare campagna elettorale , non si fiderebbero dei suoi luogotenenti, falchi o colombe che siano e potrebbero far rotta in parte verso l’armata di Renzi o addirittura approdare ai lidi del M5S , che già tanti ne ha conquistati alle politiche del 2013;   i fans di sempre di Berlusconi sentendosi orfani del loro mentore, potrebbero optare per il primo Partito d’Italia, l’Astensionismo. Quindi occorre capire se l’eclissi del Capo e le  fratture interne favoriranno una nuova ritrovata unione tra le forze giovani che si troveranno a gestire un immenso patrimonio politico ed elettorale o al contrario si trasformeranno in gioventù bruciata.

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