Il punto sulle italiane di Europa League

Che cuore della Lazio in casa del Borussia Monchengladbach , l’Inter ha regolato 2-0 il Cluj, mentre il Napoli ha subito l’ennesima mortificazione in Europa League. E partiamo proprio dagli azzurri, ridicolizzati in casa dal Viktoria Plzen. Un risultato inopinato, non ci si aspettava di soccombere tra le mura amiche, e peraltro con un ko così pesante che riduce al lumicino, se non annulla completamente, le speranze di andare avanti nella competizione. Ancora una volta si sta qui a parlare dell’inadeguatezza di alcuni giocatori, il centrocampo è stato perennemente in affanno, Dzemaili e Donadel non sono stati all’altezza e l’intera squadre ne ha risentito, tant’è che il primo tempo è stato inguardabile. Eppure Mazzarri aveva detto in conferenza stampa di non voler ripetere lo stesso approccio di Roma, be’ come se avesse parlato al muro, perché questa volta l’atteggiamento iniziale è stato ancora più allarmante. Inspiegabile la mutevolezza di questa squadra, che sta lottando per un traguardo prestigioso in campionato, ma nelle altre competizioni è stata mortificata da squadre modeste. Dopo che il Bologna è stato corsaro al San Paolo eliminando gli azzurri dalla coppa Italia, ora anche i cechi sono passati a Fuorigrotta, imponendosi addirittura con tre reti. Pare proprio che il ritorno sia una formalità, certo la squadra di Mazzarri starà facendo anche faville in campionato, lo scorso anno con gli stessi punti che ha ora il Napoli, il Milan era primo in classifica ad un punto di vantaggio dalla Juve. Questo sta a significare il grande rendimento dei partenopei in campionato, ma qualcuno deve rispondere di queste umiliazioni in campo europeo. Davvero troppo pesante uno 0-3 per una squadra che è seconda nel campionato italiano, è una immagine bruttissima da esportare, è normale recitare il mea culpa come ha fatto Mazzarri che, rientrando negli spogliatoi a fine gara, si è scusato con il pubblico. Un gesto da apprezzare ma anche da dover fare, perché è quasi intollerabile continuare con questa pantomima se non ci sono le motivazioni giuste. Grande prova d’orgoglio, invece, della Lazio in terra tedesca. Il Borussia Monchengladbach era passato in vantaggio nel primo tempo con Stranzl su rigore, ma la gara era sempre molto equilibrata con i biancocelesti che davano la sensazione di poter ritornare in partita. Mister Petkovic non ha fatto turnover al Borussia Park, ma ha deciso di schierare la formazione migliore ed è stato ripagato da una prova non perfetta ma frutto di tanta intensità, determinazione e voglia di non mollare. Nella ripresa, l’ingresso di Kozak ha reso la Lazio più arrembante e convinta in zona, tant’è che il solito Floccari e il bomber ceco hanno ribaltato la contesa. Poi è successo davvero di tutto, con i tedeschi che hanno beneficiato di un altro rigore con Dias che ha lasciato i suoi in inferiorità numerica, ma l’episodio non ha cambiato il risultato con Marchetti bravo ad ipnotizzare Stranzl. Negli ultimi cinque minuti, i capitolini provavano a contenere gli assalti dei padroni di casa, ma un’ingenuità di Cana ha fatto sì che l’arbitro fischiasse il terzo rigore per gli uomini di Favre. Dal dischetto, Marx non ha sbagliato siglando il gol del pareggio. poi, negli ultimi due minuti, una punizione di Arango, su cui non è stato impeccabile Marchetti, ha ribaltato il risultato stavolta a favore dei tedeschi, e l’entusiasmo era tutto per i teutonici. Ma, la Lazio non ci stava e, proprio al fotofinish, ha trovato il pari con Kozak che è stato determinante con la sua doppietta. Non troverà molto spazio, ma il ceco si mostra sempre affidabile e in grado di cambiare il volto delle gare quando subentra in corsa, questa squadra, checché se ne dica, è piuttosto attrezzata. Già Floccari, andando a segno ogni partita, non sta facendo rimpiangere uno come Klose, e se in panchina si ha il lusso di avere anche uno come Kozak, che il vizio del gol non lo perde mai, anche se resta in naftalina, be’ queste sono faretre importanti per Petkovic. Per quanto riguarda l’Inter, è bastata una doppietta di Palacio per piegare il modesto Cluj, la cui intraprendenza nei primi minuti è stata smorzata dalla concretezza dell’argentino che, entrato in campo, ha messo a ferro e fuoco la difesa rumena. Ma in una serata di sorrisi, c’è tanto dispiacere per l’infortunio di Milito per il quale la stagione è finita anzitempo, un in bocca al lupo al Principe di buona guarigione e non sarà facile per Stramaccioni sostituirlo. Tra i tifosi, resta la soddisfazione di aver visto la propria squadra prevalere senza grossi affanni e, con molta probabilità, si continuerà ad andare avanti in questa competizione.

Maurizio Longhi

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