Il conflitto russo- ucraino si sta rivelando il primo passo falso commesso da Donald Trump. Tutto il mondo ha capito che nei suoi discorsi, durante la campagna elettorale, quando prometteva di mettere fine alla guerra in 48 ore, era pura propaganda. Restituire all’ Ucraina la pace, non sono sufficienti nemmeno 48 giorni. E’ un primo passo falso per l’ immagine del Presidente americano, e la sua apertura a Putin ha ottenuto risposte non proprio idilliache, anzi a tratti sprezzanti. Secondo il portavoce del Cremlino Trump ha cercato di confondere le acque, ma la Russia non si lascia ingannare. Pur riconoscendo a Trump la volontà di non volere come obiettivo finale la sconfitta della Russia, secondo il Vice presidente del Consiglio di Sicurezza russo Medvedev, l’ Ucraina deve rimanere “militarmente debole e neutrale. Quanto ad eventuali forze straniere di interposizione tra la parte del territorio ucraino occupato dalla Russia e la restante parte del Paese, nemmeno a parlarne. Zelensky non potrà sedersi a nessuno tavolo negoziale, mentre Putin parteciperà solo per ratificare la capitolazione di Kiev e solo dopo che si saranno tenute nuove elezioni e con la nascita di un nuovo governo e un nuovo Presidente. Diversamente la guerra è destinata a continuare. Una risposta chiara, che almeno al momento, non lascia il campo ad equivoci. Qualcuno può obiettare che anche il Cremlino fa propaganda, ma non è così. I consiglieri di Putin parlano così perché sanno che le loro dichiarazioni sono condivise non solo da Putin, ma anche da Trump, ma quest’ ultimo non può apertamente sostenerle. Mentre Trump e Putin si apprestano a mettere in campo un tavolo negoziale, l’ Europa è silente al loro cospetto. Ciò è dovuto al fatto che i grandi Paesi europei si muovono con grande cautela per evitare di prendere impegni che contrastino con le posizioni di Trump e Putin. Ma purtroppo i contrasti permangono all’ interno dei singoli Stati membri, dove ci sono posizioni filo russe e quelle filo- ucraine. Se potessimo osservare con distacco ciò che si sta profilando all’ orizzonte, potremmo dire che Trump rischia di infilarsi in un cul de sac e non riuscirà rafforzato dal modo in cui sarà costretto a gestire il conflitto in Ucraina. Ma alla fine, troverà il modo di far pagare il prezzo più alto a noi europei e così salverà la faccia agli occhi del mondo.
Andrea Viscardi