Il presidente Napolitano si è dimesso

Il Presidente Giorgio Napolitano – si legge nella nota del Quirinale – ha sottoscritto questa mattina l’atto ( dovuto) di dimissioni dalla carica di Presidente della Repubblica, da lui assunta il 15 maggio del 2006, nell’imminenza del giuramento che presterà oggi pomeriggio dinanzi alle Camere riunite quale Presidente rieletto. La cerimonia di giuramento – si legge ancora sul sito del Colle – potrà essere seguita in diretta sul sito della Presidenza della Repubblica. Il tricolore è stato ammainato dal torrino del Quirinale, contestualmente all’annuncio delle dimissioni.

Curiosità sugli inquilini del Quirinale

E’ la prima volta che nella storia della Repubblica italiana un presidente viene rieletto. Infatti, “Re Giorgio”, incoronato anche dai social network, è uno degli uomini più cliccati in questo momento. Gli sono state dedicate 32 pagine su Facebook, come si legge anche in rete. Di queste solo 5 sono contro il Presidente.  Idem per Twitter, dove sulla pagina del Quirinale, l’account è stato aperto il 2 agosto del 2012.  Fatto sta che per ogni Presidente della nostra Repubblica, lasciare il Colle dopo 7 anni risulta quasi una liberazione, anche se quasi tutti il pensierino a rimanere lo avevano fatto. E così, fino a qualche settimana fa anche per Giorgio Napolitano, che ebbe a dire, anche in via ufficiale, di non volersi più candidare, ha dato la sua disponibilità, ‘scelta’, che in questo frangente, è stata provvidenziale, l’inquilino al  Colle ci rimarrà per altri 7 anni. La nostra Costituzione, infatti,  non impedisce la rielezione del presidente della Repubblica. A partire dal primo capo dello Stato Enrico De Nicola, quasi tutti i presidenti della storia della Repubblica italiana sono stati contagiati, o quantomeno sfiorati dal virus del settennato-bis, ma nessuno ha concretizzato. Addirittura il caro Presidente Pertini, tanto amato, dagli italiani, scrisse un biglietto alla moglie Carla Voltolina, in cui il presidente la rassicurava che non sarebbe rimasta per un altro lungo periodo al Quirinale. Già sette anni, scriveva Pertini, sono un periodo “notevole”. E dopo aver ricordato che mai nessun presidente era stato riconfermato, concludeva: “Non esiste quindi una mia candidatura per il prossimo settennato”. Aggiungendo un ‘post scriptum’ firmato “Sandricco”, che mostra come Pertini fosse un marito innamorato: “Ti voglio tanto bene, Carla, anche perché senti come sento io”.

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