Il premier Conte tra visita in una scuola e proteste dei genitori

Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte si è recato a sorpresa in visita in una scuola della periferia di Roma. L’istituto si trova tra Tor Bella Monaca e Torre Angela, una zona difficile della Capitale.

Di seguito il video con le dichiarazioni del premier Conte alla stampa al termine della visita.

Al termine della visita a sorpresa nella scuola della periferia di Roma, il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha parlato con i giornalisti presenti.

I radar del governo sulla scuola non si spengono dopo il primo giorno ma continuano e continueranno per tutto l’anno scolastico. E continueranno con gli investimenti che abbiamo programmato con il Recovery fund. Questo governo non ha mai nascosto le criticitàSono venuto qui in questa scuola dove c’è un’alta percentuale di extracomunitari e dove c’è un’altissima percentuale di studenti con disabilità. Anche qui l’anno scolastico è ripartito in modo ordinato. Gli studenti rispettano le regole con grande disciplina. Come spesso accade i nostri piccoli sono molto responsabili e a volte ci insegnano anche qualcosa.

Continueremo a lavorare, buona parte delle risorse del Recovery fund saranno destinate a potenziare i nostri percorsi formativi. Abbiamo progetti per digitalizzare la scuola italiana, abbiamo tanto da fare. Finalmente abbiamo la disponibilità finanziaria per investire. Sulla scuola dobbiamo tutti lavorare in modo proficuo, non diamo notizie false”.

“I banchi nuovi? In pochi mesi abbiamo già rinnovato ciò che di solito si fanno in un anno scolastico. Facciamo l’impossibile, poi ovviamente che ci critichino pure”. Così il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, parlando con i cronisti al termine della visita a sorpresa all’Istituto comprensivo Via Poseidone di Torre Angela, alla periferia est di Roma. Insomma, tutto bene. La ripartenza delle scuole sarebbe stata gestita in modo impeccabile, così come sostiene anche il ministro dell’Istruzione, Lucia Azzolina. Premier Conte, come sempre, non accetta critiche e “spaccia” il suo lavoro come il migliore possibile. Un modus-operandi che ormai abbiamo iniziato a conoscere perfettamente.

A Roma, nell’elegante quartiere Prati  questa mattina di fronte all’istituto comprensivo frequentato dal figlio del premier Giuseppe Conte, un gruppo di genitori ha protestato contro la mancata organizzazione della ripresa delle lezioni in classe. “Abbiamo invitato anche il Presidente del Consiglio  – racconta un papà – non tanto a protestare quanto ad ascoltarci. I nostri figli non hanno ripreso la scuola. Purtroppo è così”. Alla base della protesta c’è la mancanza di docenti a scuola, per cui le lezioni in presenza non sono garantite”.

L’orario funziona a singhiozzo: le classi di prima e terza media frequentano due giorni a settimana per tre ore circa al giorno. Pochissimo per chi deve intraprendere un nuovo corso di studi, come le prime classi, e per chi a fine anno dovrà sostenere l’esame di Stato, in terza media appunto. “Se continua così – assicura una mamma – portiamo via i nostri ragazzi. Purtroppo non ci sono altre scuole medie in zona che potrebbero accoglierci tutti, dovremo andare alla scuola privata: praticamente questo è il fallimento della scuola pubblica”.

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