Il popolo del ‘Family Day’ e Matteo Renzi

‘Legge anticostituzionale e il ricorso alla fiducia è un’offesa alla democrazia’, affermano i cattolici del Family Day, nel giorno in cui la legge sulle unioni civili approda in aula alla Camera per quello che potrebbe essere il sì definitivo, che hanno consegnato a Sergio Mattarella un documento sui passaggi anticostituzionali della legge, e ai deputati cattolici, soprattutto all’Ncd di Alfano, affinché ci ripensino a non votino la fiducia al governo più anticattolico della storia della Repubblica. Massimo Gandolfini, professione neurochirurgo con particolare attenzione alla ‘teoria dei gender’ e portavoce del comitato ‘Difendiamo i nostri figli’, che organizza il Family day, e si batte da mesi contro il ddl Cirinnà, afferma di non avercela personalmente con Matteo Renzi: ‘Penso solo che vada fermato prima che trasformi l’Italia in un ‘premierato’, visto che con l’abolizione del Senato questo rischio diventa molto concreto. Renzi non è il presidente del Consiglio di tutti gli italiani, ma rappresenta solo una piccola lobby. Il suo è il governo più antidemocratico della Repubblica. Allora dico alla gente di pensare a cosa può accadere se al referendum dovesse passare la riforma costituzionale. Avrà una sola Camera, una maggioranza esorbitante e userà il potere con arroganza, peggio di quanto sta già facendo adesso. Renzi si avvia verso la repubblica presidenziale, che di per sé non è cattiva, ma in Francia o in Germania ha nel Parlamento un contrappeso notevole. Da noi abbiamo un presidente del Consiglio che scrive le leggi con il suo governo la sera e se le fa votare la mattina. Il Paese è pronto per il riconoscimento di diritti civili legati alla persona e giocati all’interno di una relazione affettiva, su questo non c’è dubbio. Ma il ddl Cirinnà è un simil matrimonio, compreso il diritto di adozione sui bambini, che viola il diritto dei più piccoli di avere un padre e una madre. Mi sono fatto portavoce di un grandissimo disagio da parte delle famiglie italiane di fronte a questa deriva antropologica. Per la cultura e la tradizione del popolo italiano il matrimonio è un maschio e una femmina con la possibilità di avere dei figli. Alle amministrative diremo al nostro popolo che non si può votare un partito, o un candidato, che ha preso posizione a favore delle unioni civili e contro la famiglia. Ma l’appuntamento più importante è quello del 28 maggio, quando si terrà a Roma una grande convention per fondare il Comitato delle famiglie per il no al referendum sulle riforme costituzionali’. Useremo qualsiasi arma contro la legge, compreso il referendum abrogativo, ha promesso, concludendo con un ultimo appello ai deputati cattolici, ma soprattutto a quelli dell’Ncd: ‘Si può ancora dire di no alla fiducia a un governo siffatto. Già al Senato lo hanno fatto alcuni coraggiosi. Guarderemo in faccia chi voterà sì e chi voterà no’.

Naomi Sally Santangelo

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