Il piano di Steve Bannon per l’Europa

L’Italia potrebbe essere la base per la costituzione di un movimento sovranista transnazionale che, dopo le prossime europee, veda uniti tutti i cosiddetti ‘populisti’ in unico gruppo al Parlamento di Strasburgo.

Tutti sovranisti  che vogliono aderire a ‘The Movement’  per la lotta contro l’immigrazione incontrollata; per lotta all’islamismo, per una vera sicurezza nel continente; un’Europa di nazioni sovrane, fiere della propria identità. La rete ideata da Steve Bannon guarda a destra e con ammirazione all’esperimento gialloblu. L’organizzazione, non intende includere alcun partito etno-nazionalista. Alcuni di questi partiti sono troppo focalizzati sugli immigrati, ha ammesso. L’obiettivo, quantomeno di medio periodo, è quindi cercare il dialogo con un Partito Popolare Europeo che si sta progressivamente spostando a destra.

L’uomo chiave di ‘The Movement’  è un belga, Mischael Mordrikamen, il presidente del piccolo Parti Populaire e , in assenza di Bannon, tiene i contatti con il premier ungherese  Viktor Orban e il ministro dell’Interno l’italiano Matteo Salvini, che con Bannon ebbe un incontro riservato   quattro giorni dopo le elezioni. E, dopo la Lega, anche Fratelli d’Italia è in procinto di entrare in ‘The Movement’.

Un ingresso che viene suggellato dalla presenza,  oggi, di Steve Bannon alla ventunesima edizione di Atreju, la kermesse annuale del partito guidato da Giorgia Meloni, che  proporrà all’assemblea nazionale del partito l’adesione ufficiale. Lega e FdI correranno di conseguenza alle europee con una lista unitaria? Il fatto che ieri Meloni sia stata costretta a smentirlo, potrebbe voler dire che qualcosa già bolle in pentola.

‘Bannon, con il lavoro che ha svolto al fianco di Trump, ha contribuito fortemente a cambiare i paradigmi del nostro tempo e non poteva mancare ad Atreju’, ha spiegato l’ex ministro della Gioventù all’Huffington Post: ‘Ci siamo incontrati un paio di volte e c’era il reciproco interesse a conoscerci e ora posso dire che tra noi è nata un’amicizia spontanea. Credo di averne definitivamente conquistato la stima qualche giorno fa mentre rilasciavo un’intervista a un giornalista inglese. A un certo punto non ci ho visto più e gli ho risposto a modo mio. Credo ne sia rimasto molto colpito’.

La partita, ha spiegato Bannon, entrerà nel vivo a novembre, dopo le elezioni di medio termine negli Stati Uniti. Ma l’ex presidente di Breitbart ha già iniziato da tempo a tessere la sua rete. Lo scorso 8 settembre, alcuni giorni dopo l’incontro milanese tra Orban e Salvini, Bannon e Modrikamen, come riporta Sputnik, volarono prima a Roma e poi a Budapest per vedere entrambi i leader. Prima ancora, a marzo, due giorni dopo il colloquio con Salvini, fu sul palco del congresso del Front National di Marine Le Pen, prossimo a cambiare ragione sociale in ‘Rassemblement National’. Anche Le Pen dovrebbe annunciare a breve l’adesione a ‘The Movement’.

L’obiettivo di Bannon è costruire un’alleanza che vada oltre i confini dell’Europa delle Nazioni e della Libertà, il gruppo del Parlamento Europeo che raccoglie Lega, Front National, la FPÖ del vicecancelliere austriaco Heinz-Christian Strache, il Partito per la Libertà olandese di Geert Wilders e i tedeschi di Afd.

Modrikamen parla di un club e un think tank a disposizione di tutti i partiti europei che partecipano. L’idea, continua, è analizzare le evoluzioni della situazione, con studi e sondaggi in diversi Stati membri, sulle reali questioni che preoccupano i cittadini, non le bugie e le ‘fake news’ diffuse dai partiti politici tradizionali e dai loro amici nei media”. E per le campagne elettorali si potrà contare sulla consulenza di Bannon. La funzione più importante però sarà assicurare finanziamenti privati ai partiti coinvolti.

La cosa più importante che può fare Bannon e assicurare finanziamenti ai partiti populisti, da donatori privati, a livello europeo.

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