Il Pd tra regali elettorali e convulsioni interne

Le convulsioni del Pd prima delle elezioni politiche della primavera prossima, sono testimoniate dallo scontro in atto tra Renzi e Gentiloni e costituiscono ancora l’effetto negativo della tornata referendaria dello scorso dicembre, voluta dal segretario del Pd ed allora Premier, e dalla conseguente impossibilità di far convivere una forte leadership e un assetto istituzionale adatto solo per una democrazia senza leader. Se la frattura tra Renzi e Gentiloni non si compone, il Pd rischia un disastro elettorale. Né vale la politica delle regalie prima delle elezioni, con la conseguenza di distribuire soldi a destra e a manca per attirarsi il consenso degli elettori, che porterebbe con sé il rischio di essere confuso con quelle forze politiche che dell’irresponsabilità finanziaria hanno fatto la loro bandiera. In questo caso sorge spontanea la domanda :’Saranno di più gli elettori che si faranno incantare dalle regalie o quelli che per disgusto resteranno a casa o quelli che addirittura preferiscono cambiare casacca?’Il dilemma certamente non si pone per le opposizioni irresponsabili, quelle che vanno in giro a promettere la luna nel pozzo o l’Eden. Si pone invece per le forze di governo e per quelle opposizioni che si candidano a governare il Paese. A queste ultime conviene fare proposte reali che tengano conto dei vicoli giuridici, burocratici e finanziari esistenti. Molti studi sui cicli politico-elettorali, condotti in vari Paesi, mostrano che i partiti di governo che spendono e spandono prima delle elezioni, non sempre vengono premiati dagli elettori. Si tratta di scommettere sugli orientamenti prevalenti. Se sono di più gli elettori che si lasciano convincere dalle regalie o quelli che invece avendo capito il trucco se ne vanno indignati. Ad oggi nessuno, però, è in grado di scommettere e sapere anticipatamente chi prevarrà. Di forze politiche irresponsabili, pronte a promettere la luna, ce ne sono diverse nel nostro Paese. Saggio sarebbe fare proposte concrete e reali da parte di politici che si vogliono far scegliere per la loro affidabilità, questo conquisterebbe il consenso di tanti cittadini-elettori che chiedono serietà, miglioramenti della vita sociale ed economica su basi certe e non fatue rivoluzioni. Il grande problema delle democrazie occidentali in questa fase storica è quello di alzare steccati contro gli assalti alla diligenza e trovare soluzioni adeguate che permettano che facciano convivere rappresentanza e buon governo. La demagogia elettorale non è fra quelle.

Circa Redazione

Riprova

Il concetto sovrano della polis quale fondamento della democrazia vince in Turchia

Il voto laico, democratico e ribelle consegna Istanbul, Ankara, Smirne, Bursa e Adana all’opposizione socialdemocratica, …

WP2Social Auto Publish Powered By : XYZScripts.com