Il Pd chiude il bilancio in attivo dopo due anni ‘in rosso’

Ultimissimi ritocchi al bilancio del Partito democratico, quello relativo al 2014, che verrà chiuso in attivo. Il ‘surplus’ dovrebbe aggirarsi intorno ai 20-30mila euro. L’attivo, che arriva dopo le pesanti perdite degli ultimi anni (7,3mln nel 2012 e 10,8mln nel 2013), è stato raggiunto soprattutto grazie alla ‘spending review’ imposta dal tesoriere Francesco Bonifazi: la sforbiciata alla spesa corrente è stata di oltre il 60%. Il bilancio potrebbe essere approvato in Direzione nella prima settimana di giugno (forse già il 5 o il 6). Il costo del personale per il 2014 è rimasto sostanzialmente immutato, non sono stati quindi intaccati i livelli occupazionali, anche se per l’anno prossimo non si esclude il ricorso alla solidarietà. Tra le voci che hanno subito i maggiori tagli ci sono i contributi alle sedi locali, ridotti di circa il 50%, i servizi e le forniture, rimborsi per viaggi, vitto e alloggio, affitti con la disdetta di due sedi a Roma, consulenze e collaborazioni, campagna elettorale.  Tra le entrate del Pd c’è sempre la quota di finanziamento pubblico, anche se in calo secondo le indicazioni della nuova legge: i fondi pubblici sono passati da 24,7milioni a 14mln negli ultimi due anni. Nel 2017 il contributo pubblico sparirà. C’è stato anche un aumento della quota del contributo che i parlamentari versano annualmente al partito. In questo caso, allo studio ci sarebbe l’ipotesi di pubblicazione su Internet dell’elenco dei morosi. Al capitolo entrate anche la voce relativa alle cene di autofinanziamento (1,5mln), mentre per quel che riguarda il 2xmille gli ultimi dati restano quelli deludenti di 10mila donatori per un totale di 325mila euro incassati.

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