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Il Pd apre a Monti, ma il professore frena: “Parlare di alleanze è prematuro”. E intanto Bersani chiede chiarezza al premier uscente, in particolare dopo la sua mossa di candidare Gabriele Albertini al Senato. Una strategia, che secondo il leader del Pd “rischia di togliere “le castagne dal fuoco di Berlusconi” e “di rendere ancora più in salita l’impresa del Pd di ottenere il premio di maggioranza al Senato”.
“Il sostegno di Monti e dei centristi a Gabriele Albertini in Lombardia va bene se non aiutano a togliere le castagne dal fuoco a Berlusconi e alla Lega in Lombardia, se, invece, aiutassero non andrebbe bene e bisogna rispondere. Voglio capire da Monti e dal centro contro chi combattono”, ha dichiarato ieri Bersani a Sky Tg 24. Ed in merito alla probabilità che Monti possa essere decisivo al Senato per dar fastidio al Pd, il segretario del Pd risponde: “Sono illazioni, ma questa domanda la faccia a Monti, sono curioso di saperlo anch’io”.
Poi precisa: “Puntiamo a vincere le elezioni e dopo chiederemo al centro e ai montiani di sostenere il Governo Bersani”.
Immediata la replica del Pdl: “E’ ufficiale – cinguetta Alfano su twitter – da oggi Monti è la stampella di Bersani. Grazie al Pd per la chiarezza”.
Nel partito democratico, invece è scontro con il Psi: “Se queste sono le liste, ognuno per conto proprio”, dichiara Nencini a cui replica Letta: “I patti sono stati rispettati”.
Duro attacco al Pd anche dalla Lega: “ Bersani è diventato la brutta copia di Monti, che è un imbroglione”, ha dichiarato Maroni.
Sulla stessa lunghezza d’onda anche Casini: “Non mi stupisce che D’Alema ieri corteggiasse Monti e oggi lo demonizzi. E’ una cosa che fa sempre la sinistra, a cui piace il centro ma a patto che sia piccolo piccolo e non disturbi”.
