Il direttore responsabile Andrea Viscardi

Il patto scellerato

di Andrea Viscardi

Il rispetto delle regole è necessario per avere un sistema paese efficiente e competitivo. Orbene l’Italia è un sistema-paese inefficiente e non competitivo. Inefficiente nel senso che spreca molte risorse: spende più di altri paesi per produrre una pari,o inferiore, quantità di beni e servizi. La pubblica amministrazione costa il 30% più di quella tedesca, ma con un’efficienza di gran lunga inferiore. I trasporti, l’energia elettrica, le comunicazioni ecc, costano molto più che negli altri paesi occidentali. Tutto ciò comporta un aumento del costo dei prodotti con conseguente riduzione del potere di acquisto dei salari, una drastica perdita per i mercati. Quanto più i sistemi di produzione e la tecnologia si fanno evoluti più aumenta l’inefficienza del sistema Italia, in una parola il Paese soffre di anomia. Dal greco a nomos, sta ad indicare una comunità in cui le regole non funzionano, non vengono applicate, non sono osservate. Ma qual’è il rapporto e/o patto che lega gli italiani a chi li governa? E’ il rapporto e/o patto clientelare. I leader politici chiedono il consenso promettendo, in cambio, vantaggi che normalmente non spetterebbero (finanziamenti pubblici a fondo perduto, appalti di opere pubbliche, ecc). In questi anni il consenso politico istituzionale è stato costruito su di un tacito accordo per violare le leggi e perseguire interessi di parte a danno dell’interesse del popolo e della Nazione. Questo meccanismo basato sull’illegalità ha portato ad una crescente inefficienza ed a un progressivo e rapido impoverimento del Paese. In questa situazione la classe dirigente non ha fatto altro che strappare le risorse alla collettività e ripartirle a vantaggio di pochi attraverso un’iniqua tassazione ed un’altrettanta scellerata privatizzazione. Inoltre hanno favorito l’ingresso di capitali stranieri a cui hanno ceduto per quattro soldi gioielli della nostra azienda di Stato oltre a favorirne l’occupazione dei mercati finanziari (cessioni di banche,aziende automobilistiche telefonia ecc), con la conseguenza di trasferire a potentati esteri i centri di potere effettivo italiani. Allora mi chiedo. Dovrebbe essere questa classe dirigente ad attuare le riforme che ci dovrebbero traghettare fuori dalla crisi e rilanciare così il sistema Italia? Che interesse hanno tenuto conto del fatto che ad oggi hanno vissuto così bene producendo tanto male all’Italia?

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