Il Papa agli ortodossi: ritrovare unità non è sottomissione

Il “ristabilimento della piena comunione” tra cattolici e ortodossi “non significa né sottomissione l’uno dell’altro, né assorbimento,ma piuttosto accoglienza di tutti i doni che Dio ha dato a ciascuno per manifestare al mondo intero il grande mistero della salvezza”,   detto  Papa Francesco al Patriarcato ecumenico di Istanbul. “Voglio assicurare a ciascuno di voi che, per giungere alla meta sospirata della piena unità, la Chiesa cattolica non intende imporre alcuna esigenza, se non quella della professione della fede comune.  Siamo pronti a cercare insieme alla luce dell’insegnamento della Scrittura e dell’esperienza del primo millennio, le modalità con le quali garantire la necessaria unità della Chiesa nelle attuali circostanze. L’unica cosa che la Chiesa cattolica desidera e che io ricerco come Vescovo di Roma, la Chiesa che presiede nella carità, è la comunione con le Chiese ortodosse.  Nel mondo, ci sono troppe donne e troppi uomini che soffrono per grave malnutrizione, per la crescente disoccupazione, per l’alta percentuale di giovani senza lavoro e per l’aumento dell’esclusione sociale, che può indurre ad attività criminali e perfino al reclutamento di terroristi. Come cristiani siamo chiamati a sconfiggere insieme quella globalizzazione dell’indifferenza che oggi sembra avere la supremazia e a costruire una nuova civiltà dell’amore e della solidarietà”,  così papa Francesco rivolgendosi al mondo ortodosso, durante la “divina liturgia” di Sant’Andrea nella chiesa del Patriarcato ecumenico di Istanbul.  “Non possiamo rassegnarci a un Medio Oriente senza i cristiani, che lì hanno professato il nome di Gesù per duemila anni”,   affermano poi papa Francesco e il patriarca ecumenico Bartolomeo nella dichiarazione congiunta firmata oggi a Istanbul. “Esprimiamo la nostra sincera e ferma intenzione, in obbedienza alla volontà di nostro Signore Gesù Cristo, di intensificare i nostri sforzi per la promozione della piena unità tra tutti i cristiani e soprattutto tra cattolici e ortodossi”.  così  nella dichiarazione congiunta.  “Vogliamo inoltre sostenere il dialogo teologico promosso dalla Commissione Mista Internazionale, che, istituita esattamente trentacinque anni fa dal Patriarca Ecumenico Dimitrios e da Papa Giovanni Paolo II qui al Fanar, sta trattando attualmente le questioni più difficili che hanno segnato la storia della nostra divisione e che richiedono uno studio attento e approfondito”.

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