Gianluca Savoini( primo a sinistra), il ministro dell'Interno Matteo Salvini (al centro a sinistra) durante l'incontro con il ministro dell'Interno russo Vladimir Kolokoltsev e alcuni membri del Consiglio di sicurezza russo a Mosca, in una immagine tratta dal suo profilo Twitter, 16 luglio 2018. TWITTER MATTEO SALVINI +++ ATTENZIONE LA FOTO NON PUO' ESSERE PUBBLICATA O RIPRODOTTA SENZA L'AUTORIZZAZIONE DELLA FONTE DI ORIGINE CUI SI RINVIA +++ ++ HO - NO SALES, EDITORIAL USE ONLY ++

Il legale di Savoini: ‘Parlerà a indagini chiuse’

Quando sarà depositato il fascicolo del pubblico ministero e avremo modo di studiare le carte renderemo interrogatorio”: lo ha detto l’avvocato Lara Pellegrini, difensore di Gianluca Savoini, il leghista presidente dell’associazione LombardiaRussia indagato per corruzione internazionale, che ieri si è avvalso della facoltà di non rispondere ai magistrati che lo avevano convocato. “Al momento stiamo discutendo di un’inchiesta giornalistica trasferita in sede giudiziaria e noi preferiamo confrontarci sulle prove raccolte dal pm”.

L’avvocato ha spiegato che “se durante l’inchiesta ci sarà un deposito intervento di documenti in relazione a qualche attività istruttoria, Savoini potrebbe anche decidere di rendere interrogatorio”. Al momento, a quanto si apprende, l’unica cosa che è stata notificata a Savoini e alla sua difesa è stato solo l’invito a comparire.

Gianluca Savoini “lo conosco da 25 anni, dai tempi dell’Università Statale di Milano. L’ho sempre ritenuto una persona corretta e fino a prova contraria continuerò a ritenerlo persona corretta. Punto”, ha ribadito il vicepremier Matteo Salvini da Genova.

Assolutamente no”, così il pm di Milano Francesco Greco ha risposto ai cronisti alla domanda se ci sia la necessità di sentire il segretario della Lega Matteo Salvini sui presunti fondi russi. Il procuratore ha poi chiarito che le indagini sono “complesse, difficili, lunghe, laboriose e internazionali”. “Oggi non è previsto nulla – ha spiegato Greco – se non un confronto di idee”, in relazione a possibili attività investigative o audizioni di testimoni.

In realtà il caso dei fondi russi alla Lega ha cambiato gli equilibri di governo o meglio il rapporto di forza all’interno della maggioranza giallo-verde. Ora Matteo Salvini è da solo contro tutti. Il Partito democratico chiede a gran voce le dimissioni, Conte e Di Maio lo hanno caldamente invitato a presentarsi in Parlamento anche per rispetto alle autorità politiche.

Se il MoVimento Cinque Stelle ha fatto sapere di essere favorevole all’istituzione di una commissione di inchiesta – ma allargata a tutti i partiti – per fare luce sui finanziamenti, il premier Giuseppe Conte, con una nota diramata da Palazzo Chigi, ha fatto sapere che Savoini era presente alla cena del 4 luglio perché invitato da un consigliere di Matteo Salvini.  Si precisa che l’invito del sig. Savoini al Forum Italia-Russia è stato sollecitato dal sig. Claudio D’Amico, consigliere per le attività strategiche di rilievo internazionale del vicepresidente Salvini”.

 In tutto questo c’è ovviamente il Partito democratico, che continua a chiedere con insistenza le dimissioni del vicepremier leghista, invitato a seguire l’esempio di politici di altri paesi europei che hanno rassegnato le dimissioni per molto meno.

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