Il leader dei taliban afgani legittima i negoziati di pace

La guida religiosa dei taliban, il mullah Omar, torna a farsi sentire e difende la “legittimità” dei colloqui con il governo di Kabul per portare la pace in Afghanistan. Il mullah ha fatto per la prima volta riferimento ai colloqui della settimana scorsa in Pakistan con rappresentanti del governo afgano in un messaggio alla vigilia dell’Eid, la festività che segna la fine del Ramadan. “Se guardiamo alle nostre regole religiose scopriremo che gli incontri o anche le pacifiche interazioni con il nemico non sono proibiti” ha scritto il leader dei taliban. Insieme al jihad armato, gli sforzi politici e le strade pacifiche per raggiungere i sacri obiettivi rientrano in un legittimo principio dell’islam. La scorsa settimana una delegazione dell’Alto Consiglio per la Pace afghano si era riunita con rappresentanti taliban a Murree, a nord di Islamabad, in Pakistan, per tentare di mettere fine al conflitto in Afghanistan che si protrae da più di 13 anni. Il secondo round di colloqui è previsto dopo la fine del Ramadan, che dovrebbe concludersi venerdì. Il comunicato è stato accolto con prudenza dall’Alto consiglio di pace, l’organismo creato dall’ex presidente afghano Hamid Karzai per favorire il processo di riconciliazione. “Prima di tutto” i taliban devono annunciare “il cessate il fuoco e i colloqui di pace devono svolgersi con il cessate il fuoco”, ha dichiarato Mohammad Ismael Qasimyar, consigliere dell’Alto consiglio di pace. I taliban negli ultimi mesi hanno moltiplicato gli attacchi e continuano a combattere contro i soldati Nato e americani ancora presenti in territorio afgano.  Il mullah Omar, uno dei terroristi più ricercati al mondo, è stato dato per morto più volte.

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