Il ‘guru’ Saviano, tra plagio, scorta e Matteo Salvini

Continua la polemica tra Salvini e Saviano sulla scorta  e non poteva mancare in questa il ‘Travaglio’: ‘È una cosa indegna che il ministro dell’Interno si comporti come fosse il padrone dello Stato in grado di ricattare le persone: se sei d’accordo con me ti proteggo la vita, altrimenti ti metto in pericolo la vita. Con le scorte non si scherza’, osserva il direttore del ‘Fatto Quotidiano’

 Intervenuto ai microfoni di Agorà, il ministro dell’Interno ha risposto alle critiche fatte dallo scrittore di Gomorra sulle ultime decisioni da parte del leader della Lega: ‘Saranno le istituzioni  a valutare se corra qualche rischio, visto che passa molto tempo all’estero. Se ci sta ascoltando gli mando un bacione, ma è l’ultimo dei miei problemi. È giusto che venga valutato come gli italiani spendano i soldi’.

La risposta dello scrittore attraverso il suo profilo Twitter: ‘Salvini è ministro della malavita. L’Italia è il Paese con più giornalisti sotto scorta in Occidente perché ha le organizzazioni criminali più potenti al mondo ma lui, invece di contrastarle, minaccia di ridurre al silenzio chi le racconta’. 

Saviano ha continuato: ‘Subito dopo le elezioni Salvini ha tenuto un comizio a Rosarno dove in prima fila c’erano famiglie mafiose. Non ha detto niente, da codardo, contro la ‘ndrangheta. Ha solo detto che la città calabrese è conosciuta al mondo per le baraccopoli. Perché il problema sono le baraccopoli e non la ndrangheta. Questo è Matteo Salvini’.

‘Invito Saviano alla riconsegna del prossimo bene sequestrato in Calabria, che diventerà un commissariato della Polizia di Stato, perché io amo chi combatte la mafia con i fatti. Gli manderò personalmente l’invito.  Insulti e minacce non mi toccano, non mi intimoriscono. Se qualcuno vuole combattere la mafia non a parole ma nei fatti è invitato’,  a Sky Tg24 il ministro dell’Interno Matteo Salvini risponde così all’affermazione dello   scrittore.

‘Non ho gli elementi per giudicare se si debba rivedere la scorta di Saviano. Figuriamoci se io so se sia una priorità della camorra ammazzare Roberto Saviano, e non so bene quale sia la procedura’, osserva Giorgia Meloni. 

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