Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, e il Presidente del Senato Pietro Grasso non saranno presenti alla foiba di Basovizza il 10 febbraio in occasione del Giorno del Ricordo. La prima e la seconda carica dello Stato saranno altrove, e non considerano una priorità essere presenti in quel luogo nel giorno in cui ogni italiano si stringe alla comunità degli italiani di Fiume, Istria e Dalmazia. L’anno scorso, in occasione delle celebrazioni per il 10 febbraio, Mattarella aveva accennato alla necessità di una storia condivisa: ‘La Giornata del Ricordo, nel rinnovare la memoria delle tragedie e delle sofferenze patite dagli italiani nella provincia di Trieste, in Istria, a Fiume e nelle coste dalmate, è occasione per dare vita a una storia condivisa, per rafforzare la coscienza del nostro popolo, per contribuire alla costruzione di una identità europea consapevole delle tragedie del passato’. Vero è che ragionare è anonimo e contraddirsi è personale ma non si può non evidenziare la mancanza di onestà intellettuale di una sinistra che continua a sottovalutare un pezzo di storia italiana. Il Giorno del ricordo è una solennità civile nazionale italiana, celebrata il 10 febbraio di ogni anno. Istituita con la legge 30 marzo 2004 n. 92 essa vuole conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale. Al Giorno del ricordo è associato il rilascio di una medaglia commemorativa destinata ai parenti delle persone soppresse e infoibate in Istria, a Fiume, in Dalmazia o nelle province dell’attuale confine orientale dall’8 settembre 1943 al 10 febbraio 1947. Sono esclusi dal riconoscimento coloro che sono stati uccisi mentre facevano volontariamente parte di formazioni non a servizio dell’Italia. La data prescelta è il giorno in cui, nel 1947, fu firmato il trattato di pace che assegnava alla Jugoslavia l’Istria e la maggior parte della Venezia Giulia. La Regione Friuli-Venezia, governata da Debora Serracchiani, aveva invitato Mattarella. A novembre il Quirinale ha risposto agli esuli che il presidente ha un impegno a Madrid, proprio il 10 febbraio, per partecipare al simposio Cotec, a dire il vero ‘sconosciuto’, sull’innovazione per un’economia circolare in Europa. Mattarella era all’estero anche il 10 febbraio dello scorso anno. Gli esuli hanno proposto il 9 febbraio, oppure l’8, ma non è stato possibile, anche se il 9 Mattarella sarà a Torino per i 150 anni del quotidiano ‘La Stampa’. Duecento lettere di protesta sono state recapitate al Quirinale. ‘Ci trattano come vittime di serie B’, fa sapere un rappresentante degli esuli, che si occupa dell’organizzazione del 10 febbraio.
Cocis