Il G7, trasmette, con Giorgia Meloni e l’Italia, nell’immaginario collettivo ‘l’offerta dei valori’ dell’intero summit e dei protagonisti

Si è concluso sabato il G7 di Borgo Egnazia a guida italiana. Mentre molti leader erano già partiti, la premier Giorgia Meloni è stata  impegnata in mattinata con alcuni incontri bilaterali. Anche altri capi di Stato e di governo, come il tedesco Olaf Scholz e il brasiliano Lula, avranno riunioni bilaterali a margine. Il summit si è concluso il  pomeriggio con la conferenza stampa finale di Meloni.

«Voglio ringraziare tutti i leader del Gruppo dei Sette per il grande contributo che hanno dato al successo di questo Vertice. Ringrazio anche i leader delle Nazioni e delle Organizzazioni internazionali che hanno partecipato alla sessione outreach, una delle più nutrite e rappresentative di sempre, e che hanno reso questo Vertice ancor più significativo. E un grazie speciale a sua Santità Papa Francesco». Così su Facebook Giorgia Meloni, dove posta alcune foto del summit a Borgo Egnazia.

Mattinata di bilaterali per il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni che, a margine del vertice del G7, ha incontrato il premier del Canada, Justin Trudeau, il presidente dell’Ageria Abdelmadjid Tebboune e il presidente della Banca africana di Sviluppo (Afdb), Akinwumi Adesina.

Un «fondo speciale multi-donatori» che partirà da «130 milioni di dollari» e un accordo bilaterale «tra l’Italia e il Gruppo Banca Africana di Sviluppo» in cui Roma «ha impegnato150 milioni di dollari» e la Banca africana «riuscirà almeno a eguagliare» l’investimento. Sono due nuovi fondi per finanziare il piano Mattei annunciati a margine del G7 in una nota congiunta della premier Giorgia Meloni e del presidente del gruppo Akinwumi Adesina, dopo un bilaterale. «La nostra collaborazione – sottolinea la premier – sosterrà lo sviluppo di iniziative con i settori pubblico e privato dell’Africa, con ulteriori opportunità per le imprese italiane».

La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha incontrato a margine del Vertice G7 il primo ministro dell’India, Narendra Modi. L’incontro, spiega Palazzo Chigi, «ha consentito ai due leader di avere conferma della forte crescita dei rapporti bilaterali in tutti i settori, nel contesto del Partenariato Strategico avviato nel 2023». I due Capi di Governo hanno in particolare espresso «soddisfazione per la recente conclusione di accordi e intese in settori quali mobilita e migrazione, difesa, transizione energetica e diritti di proprietà industriale, e per il rafforzamento della collaborazione in ambito infrastrutturale, spaziale, digitale e cibernetico». In conclusione d’incontro, Meloni e Modi, hanno concordato di proseguire nell’attuazione concreta del partenariato strategico.

Per il G7 è stata un’edizione ‘di successi’ per il vertice come non se ne vedeva da tempo. La domanda è d’obbligo: questo G7 è contato davvero, oppure no? O si sono firmati solo pezzi di carta inutili, come afferma Putin? In verità tutto l’apparato mediatico del mondo  non ha parlato d’altro in questi mesi.  Il G7 di quest’anno  realmente  peso e conta visto che racconta anche la ‘spinta italiana’ nel realizzarlo, realtà che si comincia ad avvertire anche in Ue. E’ stata un edizione ‘di successi’ per il vertice,  come non se ne vedeva da tempo.

Se è vero che l’utilizzo degli extraprofitti degli asset russi congelati era l’obiettivo comune dei grandi, è altrettanto vero che era questo il dossier più complesso,  per diverse resistenze dei partner Ue, Germania su tutti, su cui sarebbe stata giudicata la presidenza italiana.  Traguardo raggiunto,  visto che c’è stato il riconoscimento, da parte dell’amministrazione americana, del fermo sostegno dell’Italia all’Ucraina. Un messaggio recapitato a diverse cancellerie europee in caduta libera, che speravano in cuor loro di aver scrutato in certi retroscena il fantomatico turbamento della Casa Bianca per la vittoria delle destre conservatrici ed identitarie alle Europee.

Gli scenari internazionali, con particolare riferimento all’Ucraina, sono stati al centro del bilaterale tra il presidente americano Joe Biden e la premier Giorgia Meloni, a margine del G7 in corso a Borgo Egnazia, in Puglia. I due leader, dopo la foto di rito davanti a un’insegna blu del G7 con le bandiere degli Stati Uniti e dell’Italia, sono rimasti a colloquio per circa 40 minuti.

Con Biden c’erano anche il segretario di Stato, Antony Blinken, e il consigliere per la sicurezza nazionale, Jake Sullivan. Dopo aver congedato i fotografi i due leader hanno affrontato in particolare le questioni legate all’Ucraina e il sostegno della Cina alla Russia. “Hanno discusso dei principali temi dell’attualità internazionale, facendo in particolare il punto sulla evoluzione della guerra di aggressione russa all’Ucraina e sugli sforzi comuni di sostegno a Kiev, anche finanziari, in vista del prossimo Vertice Nato di Washington”, ha informato Palazzo Chigi.

L’incontro ha anche permesso di ribadire il comune impegno per un accordo complessivo con riferimento al conflitto a Gaza per la fine delle ostilità, la liberazione degli ostaggi e il rafforzamento del sostegno umanitario alla popolazione civile. È stata anche sottolineata l’importanza di riavviare il processo di pace con l’obiettivo della soluzione dei due Stati. Sul piano bilaterale, Meloni e Biden hanno poi espresso soddisfazione per l’andamento delle relazioni tra Italia e Usa e della collaborazione in campo economico-finanziario, nonché della cooperazione avviata tra il Piano Mattei per l’Africa e la Partenership for Global Infrastructure and Investment attraverso l’evento a margine del vertice co-presieduto da entrambi. In questo ambito, è stato ricordato il contributo italiano alla creazione del progetto infrastrutturale “Corridoio di Lobito”.

In una nota della Casa Bianca, che sottolinea che nel colloquio è stata approfondita la partnership tra Stati Uniti e Italia su una serie di questioni vitali di sicurezza, economiche e regionali, si legge poi che i due leader “hanno accolto con favore l’impegno unanime dei leader del G7 a fornire 50 miliardi di dollari di ulteriore sostegno finanziario all’Ucraina utilizzando i proventi dei beni sovrani russi immobilizzati” e “hanno inoltre concordato di continuare a perseguire tutte le opzioni disponibili per imporre ulteriori costi alla Russia e a coloro che sostengono la macchina da guerra russa”. Biden, prosegue la nota, “ha elogiato Meloni per il fermo sostegno dell’Italia all’Ucraina che continua a difendersi dalla brutale guerra di aggressione della Russia” e “per l’assistenza italiana alla sicurezza”.

A Borgo Egnazia si è stabilito tanto altro. A partire dall’altra delicata questione, il Medio Oriente, dove le grandi potenze hanno pronunciato con una sola voce quella «soluzione politica per la Regione» – due popoli, due Stati – anch’essa iscritta da sempre nella proposta italiana e di chi governa nello specifico. Proposta italiana che è diventata, poi, “rotta europea” a proposito del focus Africa. Ed è qui un altro punto incassato dalla presidenza Meloni: il Piano Mattei, l’intuizione geo-strategica dell’esecutivo italiano, è entrato ufficialmente nel coté dei grandi progetti di sviluppo internazionali. Assieme a un “link” fondamentale per rendere la cooperazione con i Paesi emergenti (non a caso invitati dall’Italia alla riunione) strutturale: il governo dei flussi migratori e la lotta ai trafficanti di essere umani. Bene, in questo G7 c’è stata «una storica prima volta», come ha sottolineato la premier, anche su questo dossier.

E a proposito di prime assolute: che dire dell’arrivo del Santo Padre al summit? Una visita inedita quella di papa Francesco, un grande onore per la presidenza italiana, giunto per portare l’umanesimo al centro dell’algoritmo. L’etica al centro del processo dell’Intelligenza artificiale: altra intuizione su cui Meloni ha investito molto sia sul G7 che in Europa. Il risultato? Un messaggio al mondo da parte di Francesco – «Nessuna macchina dovrebbe mai scegliere se togliere la vita a un essere umano» – che scavalca, con la sua forza escatologica, i confini del dossier: invita i grandi a scongiurare «l’eclissi del senso dell’umano». In tutti i campi.

L’istantanea delle conclusioni del vertice, con le delegazioni allargate al Sud del mondo e all’abbraccio di Bergoglio, restituisce dunque non solo un’Italia capace di proiettare nell’immaginario collettivo «l’offerta di valori» dell’intero G7 ma il ruolo attivo – riconosciuto – che ormai ha assunto agli occhi di tutti gli attori e gli osservatori globali: nel contribuire a fissare l’agenda e nel ricercare le soluzioni. Tutto ciò, a dispetto dei detrattori, esterni e “interni”.  Con questo summit l’Italia è  finalmente tornata in politica.

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