Il fatto non sussiste, assolto l’ex sindaco Sturani

Si conclude il processo di secondo grado a carico dell'ex sindaco del capoluogo marchigiano Fabio Sturani, coinvolto nella vicenda della compravendita dell'ex area Ccs del porto di Ancona. La Corte d'Appello ha assolto Sturani per insussistenza del fatto, revocando le sanzioni che gli erano state comminate: la confisca di beni per 1,5 mln di euro, un risarcimento danni da 10 mila euro, più cinque anni di interdizione dai pubblici uffici. 

L'ex primo cittadino, esponente Pd, era stato condannato nel 2010 in primo grado ad un anno, nove mesi e dieci giorni di reclusione per concussione. Secondo la Procura infatti l'operazione di compravendita dell'area, acquistata nel 2001 per 2,6 mln di euro di euro dall'allora municipalizzata AnconAmbiente, sarebbe stata pilotata da Sturani a favore del venditore, in quanto l'area era a rischio di svalutazione con il nuovo piano del porto.  In cambio, questa la tesi accolta dai giudici di primo grado, l'imprenditore avrebbe contribuito finanziariamente alla campagna per l'elezione di Sturani facendolo anche assumere presso una società assicurativa. Di diversa opinione, la risoluzione dei giudici della Corte d'Appello.

Confermata in appello anche l'assoluzione del predecessore di Sturani, l'ex sindaco ed ex parlamentare del Pd Renato Galeazzi. Il pm aveva impugnato la prima sentenza assolutoria contestando il reato di concussione, ma la corte d'Appello ha confermato che Galeazzi non ha commesso il fatto.

 

 

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