Il discorso di Conte alla Camera

Fari puntati sul discorso che il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, sta tenendo alla Camera, nel giorno in cui si apre il ‘rituale’ della richiesta di fiducia nei due rami del Parlamento. E fari puntati anche sui numeri del Senato – che si esprimerà nella giornata di domani – dove si registra una maggioranza meno larga che a Montecitorio.

Manovra, rapporti con l’Europa, immigrazione. Dovrebbero essere questi i capisaldi del discorso di Conte per la nascita del nuovo governo giallo-rosso. E non manca di ribadire il principio di filosofia politica che gli sta a cuore, quello del perseguimento di un nuovo umanesimo.

Prima di avviare le mie comunicazioni concedetemi di rivolgere un saluto e un ringraziamento al presidente della Repubblica, riferimento imprescindibile.

Ci aspetta un lavoro intenso. Servono idee, determinazione e visione per procedere senza incertezze, nella consapevolezza che abbiamo un’occasione unica per migliorare il Paese in cui viviamo e che affideremo ai nostri figli. I cittadini, che in questi anni hanno vissuto gli effetti di una crisi senza precedenti, richiedono alle istituzioni coraggio e alle forze politiche di mettere da parte nuovi egoismi e vecchi rancori, di proiettare lo sguardo in avanti, ha aggiunto Conte,  avviamo con coraggio, da oggi, una stagione di rilancio e di speranza, fondata sul dialogo e sul confronto, a tutti i livelli. Sul fronte interno, ascolteremo gli attori della vita sociale e civile, a partire dagli attori istituzionali. Ascolteremo le parti sociali, le associazioni di categoria, i rappresentanti del variegato mondo del terzo settore.

L’epocale fenomeno migratorio, che va gestito con rigore e responsabilità, perseguendo una politica modulata su più livelli, basata su un approccio non più emergenziale, bensì strutturale, che affronti la questione nel suo complesso, anche attraverso la definizione di un’organica normativa che persegua la lotta al traffico illegale di persone e l’immigrazione clandestina, ma che – nello stesso tempo – si dimostri capace di affrontare ben più efficacemente i temi dell’integrazione, per coloro che hanno diritto a rimanere e dei rimpatri, per coloro che non hanno titolo per rimanere.

Occorre anche migliorare il Patto di stabilita’ e di crescita e la sua applicazione, per semplificarne le regole, evitare effetti pro-ciclici, e sostenere gli investimenti a partire da quelli legati alla sostenibilit ambientale e sociale. Un’impostazione di bilancio pro-ciclica, infatti, rischia di vanificare gli importanti sforzi compiuti sul piano interno per rilanciare la crescita potenziale del Paese, deprimendo la crescita effettiva.  Il Governo, ha aggiunto il premier, si impegnerà nelle sedi europee per realizzare un piano di investimenti sostenibili, per riformare l’Unione economica e monetaria e l’unione bancaria, a partire dall’istituzione di un bilancio dell’area euro, di uno schema di assicurazione europeo contro la disoccupazione e di una garanzia europea dei depositi.

Nel quadro delle riforme istituzionali, è intenzione del Governo completare il processo che possa condurre a un’autonomia differenziata, che abbiamo definito ‘giusta e cooperativa’. Un progetto di autonomia che salvaguardi il principio di coesione nazionale e di solidarietà e la tutela dell’unità giuridica ed economica. Occorre definire i livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali e i fabbisogni standard, attuando compiutamente l’art. 119, quinto comma, della Costituzione, che prevede l’istituzione di un fondo di perequazione volto a garantire a tutti i cittadini la medesima qualità dei servizi. Queste cautele consentiranno di evitare che questo legittimo processo riformatore possa contribuire a creare un Paese a due velocità, che aggravi il divario fra il Nord e il Sud. Lo sviluppo locale è un prezioso motore di crescita e sviluppo, e molti sono gli interventi che intendiamo predisporre per favorirlo. E’ necessario dunque rivedere il testo unico per gli enti locali, introducendo un’Agenda urbana per lo sviluppo sostenibile delle città, delle città metropolitane, di Roma capitale, il cui Statuto dovrà essere profondamene riformato, perché sia piu’ aderente al ruolo che la città riveste, anche in quanto sede delle massime istituzioni della Repubblica. Dobbiamo inoltre attuare la legge per la valorizzazione dei piccoli comuni e sopprimere gli enti inutili.

Come dimostra la sensibile riduzione dei tassi rispetto ai livelli dello scorso ottobre, i mercati finanziari stanno investendo con fiducia sulla nuova fase che l’Italia sta attraversando. La diminuzione della spesa per interessi pagati sul nostro debito pubblico è una vera e propria ‘riforma strutturale’, perché ci permette di allentare quello che è stato il maggior freno alla crescita del nostro Paese negli ultimi decenni. Ogni euro risparmiato sulle prossime emissioni dei nostri titoli di Stato consente, infatti, di eliminare, immediatamente e automaticamente, il capitolo più improduttivo della spesa pubblica in modo da liberare risorse pronte per essere investite nelle infrastrutture, nella scuola, nella sanità, e nella riduzione del carico fiscale che grava sui cittadini e sulle imprese.

Massima attenzione dovrà essere posta anche sulla tutela dei risparmi dei cittadini. A tal fine, occorre prendere atto che i tre comparti – bancario, finanziario e assicurativo – appaiono sempre più intrecciati tra di loro e le attività di vigilanza dovrebbero ispirarsi a minimi comuni denominatori, con un maggiore coordinamento tra le Autorità competenti, a livello europeo e nazionale, così da garantire maggiore trasparenza e un più accessibile e adeguato livello di informazione sui rischi e sulle condizioni di utilizzo dei risparmi e degli investimenti degli italiani.

Taglio del cuneo fiscale e salario minimo: sono le priorità nel programma del governo.  Nella prospettiva di una graduale rimodulazione delle aliquote a sostegno dei redditi medi e bassi, in linea con il fondamentale principio costituzionale della progressività della tassazione, il nostro obiettivo prioritario è ridurre le tasse sul lavoro – il cosiddetto ‘cuneo fiscale’ – a totale vantaggio dei lavoratori, e individuare una retribuzione giusta – il cosiddetto ‘salario minimo’ – garantendo le tutele massime a beneficio dei lavoratori, anche attraverso il meccanismo dell’efficacia erga omnes dei contratti collettivi sottoscritti dalle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative.

Intendiamo realizzare un piano strategico di prevenzione degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali. Il numero, ancora troppo elevato, di decessi e di gravi infortuni sul lavoro, non può essere tollerato, è un allarme al quale dobbiamo prestare la massima attenzione. Non possiamo accettare che in Italia – nello svolgimento della propria attività lavorativa – si possa morire o subire gravi e irreversibili danni fisici. Occorre anche contrastare le odiose forme di sfruttamento dei lavoratori, che finiscono in non rari casi con l’essere ridotti in condizioni analoghe a quelle che una volta avremmo definito vere e proprie condizioni di schiavitù.

Ci prefiggiamo di introdurre una legge sulla parità di genere nelle retribuzioni: è una battaglia che vogliamo portare a termine al più presto in omaggio a tutte le donne.

Occorre procedere finalmente all’approvazione di una legge sulla rappresentanza sindacale, sulla base di indici rigorosi; vogliamo individuare il giusto compenso per i lavoratori non dipendenti, al fine di evitare forme di abuso e di sfruttamento che solitamente affliggono i più giovani professionisti.

Il nostro tessuto produttivo è composto per larga parte da PMI. Dobbiamo introdurre misure che incentivino le PMI a rafforzare la propria compagine sociale e a dimensionarsi in modo sempre più strutturato e consistente. La sfida della competizione è molto dura. ‘Piccolo è bello’. Ma il piccolo che è messo nelle condizioni di rafforzarsi, di crescere e di internazionalizzarsi è ancora più bello. Dobbiamo quindi creare le premesse e le condizioni affinché chi voglia crescere e competere più a largo raggio possa farlo consolidando la propria posizione anche nel mercato globale. Tutte le evidenze empiriche ci dicono che quando l’impresa cresce tende a retribuire meglio i propri lavoratori, offre loro migliori condizioni di lavoro e maggiori occasioni di crescita professionale. Le imprese che crescono, mediamente, investono di più nella ricerca e nello sviluppo e offrono opportunità di lavoro anche ai nostri giovani, altamente qualificati, che purtroppo oggi sono costretti a emigrare, favorendo Paesi concorrenti.

Desidero ripetere in questa Aula che la ricostruzione nelle zone del terremoto sarà una questione prioritaria di questo governo. E’ un impegno che è stato e sarà sempre molto serio. Il mio primo impegno pubblico in Italia sarà proprio la visita in alcuni comuni colpiti dal sisma.

La nostra forza che ci viene universalmente riconosciuta è un sistema industriale che fa incontrare la produzione di massa con la qualità del prodotto, questa spiccata potenzialità deve essere adeguatamente sfruttata: l’azione pubblica deve definire le regole del gioco e una visione di politica industriale aumentando gli investimenti pubblici. Per questo abbiamo creato un ministero dedicato all’innovazione tecnologica e alla digitalizzazione che aiuti le imprese oltreché la pubblica amministrazione per trasformare l’Italia in una vera e propria smart nation.

Il primo immediato intervento sarà sugli asili nido: non possiamo indugiare oltre.  E’ un investimento strategico per la nostra società perché combatte le diseguaglianze sociali. Dobbiamo contrastare la falsa mitologia per cui la cura della famiglia possa essere di ostacolo alla partecipazione al mercato del lavoro. Questo governo si adopererà per la cancellazione totale della retta degli asili nido a partire dal 2020-2021.

Sono molte le sfide che ci attendono, a partire dalla prossima sessione di bilancio, che dovrà indirizzare il Paese verso una solida prospettiva di crescita e di sviluppo sostenibile, pur in un quadro macroeconomico internazionale caratterizzato da profonda incertezza.

Il nostro governo si atterrà a un quadro consolidato di rigore. In una dimensione sovra governativa senza colore politico. Gli obiettivi che abbiamo posto sono elementi essenziali di un progetto riformatore che mira a far rinascere il paese, a partire dalla manovra che dovrà proiettare il Paese in una dimensione di crescita sostenibile. Un’agenda riformatrice di lungo periodo per far crescere occupazione, abbiamo opportunità storica di imprimere una svolta profonda alle politiche economiche e sociali che restituisca speranza ai giovani e alle famiglie a basso reddito.

Con l’intervento di oggi si apre una nuova e risolutrice stagione riformatrice. Equilibrio e misura, sobrietà e rigore affinché i cittadini possa guardarci con rinnovata fiducia. E’ un progetto politico di ampia portata anche culturale, vogliamo lasciarci alle spalle le dichiarazioni roboante. Prendiamo l’impegno a curare le parole e a utilizzare un lessico più consono e rispettoso. La lingua del governo sarà una lingua mite perché siamo consapevoli che la nostra azione non si misurerà con l’arroganza delle parole.

Inizierà intorno alle 19.30 alla Camera la votazione sulla fiducia al secondo governo di Giuseppe Conte.

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