‘Di polemiche con Boeri, con l’Inps e la Ragioneria ne ho fatte parecchie nella scorsa legislatura, svolgendo il mio ruolo di Presidente della Commissione Lavoro della Camera. Boeri mi ha persino scritto una lettera, a me e alla Commissione, per lamentarsene. Quindi, nessuno stupore e nessun inedito se esiste un conflitto. La differenza con i 5 Stelle è che non ho mai parlato di complotto quando non concordavo con le cifre. Nè ho chiesto dimissioni. Quindi, inviterei tutti a essere un po’ più con i piedi per terra e anche un po’ di umiltà non guasterebbe’, afferma in una nota Cesare Damiano, del Partito Democratico, a proposito del decreto Dignità. Le previsioni dell’Inps – continua – sono tutte azzeccate e scientifiche? Non direi. Voglio fare qualche esempio: nel 2011 (Boeri non c’era), la previsione relativa agli esodati fatta dall’Inps era di 50.000 persone. A giugno dell’anno successivo era balzata a 392.000 (8 volte tanto!) e a consuntivo, dopo 8 salvaguardie, di 155.000. Numeri alquanto ballerini. Quindi, nessuno ha la verità in tasca o dispone della scienza infusa. A dicembre 2013, sempre secondo i dati dell’Inps, si era arrivati ad uno stanziamento di 11 miliardi e 600 milioni per 172.000 salvaguardati. Ebbene, 3 delle 8 salvaguardie complessive sono state finanziate con i risparmi generati dai numeri gonfiati delle salvaguardie precedenti e, per l’Ottava e ultima salvaguardia, l’Inps ha imposto come numero 30.700 unità: dopo quasi 2 anni solo 14000 domande sono state accolte, meno della metà. Queste sono le condizioni in cui ci siamo trovati nella scorsa legislatura: dunque, niente di nuovo sotto il sole. Forse andrebbe affrontato il tema della Governance degli Enti, al fine di sostituire l’uomo solo al comando con un normale e snello Consiglio di Amministrazione composto da 3 persone. Esiste, in Commissione Lavoro della Camera, una proposta di legge unificata elaborata nella scorsa legislatura che ha visto concordi tutti i partiti. Basta rimetterla in discussione e approvarla. Sarebbe già un passo avanti, conclude.