Il corpo che parla: ironia, sesso e libertà a teatro

C’è una testa riccia che spunta da un drappo: è lei, la Topa, simbolo, corpo e coscienza. Così inizia Ancora non mi è morta – Terapia d’urto per un basso Chakra felice, scritto da Betta Cianchini, diretto da Gabriela Eleonori e prodotto da Zerkalo-Teatro, in scena allo Spazio Diamante di Roma fino al 26 ottobre.

Sul palco, un ensemble tutto al femminile che sa mescolare forza, comicità e consapevolezza: Claudia Mei Pastorelli, Francesca Romana Miceli Picardi, Luana Pantaleo, Maria Carolina Salomè, Betta Cianchini e Titina Maroncelli. Insieme danno vita a una sorta di farsa psico-sessuologica dove la parola “Topa” non è più tabù, ma linguaggio, identità, metafora e ribellione.

Lo spettacolo nasce da un’inchiesta firmata dalla stessa Cianchini, giornalista e autrice da sempre attenta alle questioni sociali e di genere. È il frutto di anni di interviste a donne di età e storie diverse — tra cui sessuologhe, ginecologhe, giornaliste e i filosofi di Tlon, Andrea Colamedici e Maura Gancitano — che si sono confrontate su un tema ancora scomodo: il desiderio femminile.
«Perché il desiderio ci viene da sempre presentato come prerogativa maschile?» si chiede l’autrice. Lo spettacolo prova a rispondere a questa domanda con ironia, poesia e una dose salutare di provocazione.

In scena, una psico-sessuologa tenta un esperimento impossibile: ascoltare i pensieri più segreti della propria vagina e quelli della sua paziente. Ne nasce un gioco di specchi, una terapia collettiva dove ridere diventa un atto politico. L’ingresso delle due attrici “organi sessuali”, provenienti direttamente dalla platea, trascina il pubblico dentro un immaginario teatrale che è insieme comico, visionario e terapeutico.

I costumi ricci e naturali richiamano un femminile autentico, istintivo, non addomesticato: un richiamo esplicito a Donne che corrono coi lupi di Clarissa Pinkola Estés, dove la sessualità diventa espressione di un’energia arcaica e vitale.

Il pubblico ride molto — e non solo per le battute sagaci, ma perché dietro la comicità c’è una verità riconoscibile. Si ride mentre si pensa, si ride mentre cadono i pudori.

Prima dello spettacolo, una psicologa di sala raccoglie dal pubblico le risposte a una domanda tanto semplice quanto spiazzante: «Cos’è lo squirting?»
Quelle risposte, spesso ingenue o esilaranti, diventano parte integrante del progetto e danno vita al momento conclusivo Super Squirt – l’imbarazzo della scienza, un vero e proprio post-spettacolo dove il pubblico, la psicologa e un ospite si confrontano in chiave ironica e divulgativa.

Ma dietro la risata resta una consapevolezza amara: la grande ignoranza, ancora diffusa, attorno alla sessualità femminile. E allora Ancora non mi è morta diventa molto più di una commedia: è una dichiarazione di vita, un rito collettivo, un piccolo atto di liberazione.

Perché sì — la donna parla con la testa, ma pensa (e sente) con la sua parte più intima e nascosta.
E finché potrà farlo ridendo, raccontando e desiderando, davvero non sarà mai morta.

Barbara Lalle

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