Il coniuge che accede al profilo facebook dell’altro coniuge e ne utilizza i contenuti della chat commette un reato e’ quanto stabilito dalla Corte di Cassazione V Sezione con la sentenza del 22 Gennaio 2019
A nulla rileva che nome utente e password del profilo fossero stati precedentemente forniti dalla stessa donna al marito.
Corte di Cassazione, Sezione V Penale, sentenza del 22 gennaio 2019
Corte di Cassazione, Sezione V Penale, sentenza del 22 gennaio 2019