Il caso Timoshenko non ferma gli Europei 2012 in Ucraina

“Solo un malinteso. L’Europeo 2012 si giocherà alle date previste in Ucraina. Non è contemplato alcuno slittamento del torneo”. Dopo un tam tam che aveva addirittura fatto pensare ad un boicottaggio delle gare di calcio nell’ex repubblica sovietica, il responsabile dell’Uefa in Ucraina, Martin Kallen, all’Ansa conferma che l’Europeo di calcio si giocherà regolarmente. In una intervista al quotidiano tedesco ‘Suddeutsche Zeitung, Kallen, aveva invece detto che la Uefa “non esclude come ‘extrema ratio’ l’ipotesi di rinviare gli Europei in programma quest’estate” se non fosse stato risolto l’affaire Timoshenko.Tanto che il direttore operativo dell’Uefa e responsabile in Ucraina dell’organizzazione del torneo ha parlato addirittura di “rinviare il torneo ad un altro anno”, escludendo, però, l’ipotesi che le partite programmate in Ucraina possano giocarsi in Germania o in altri paesi limitrofi. Ma arriva subito la precisazione: “sono stato frainteso, l’Europeo si giocherà regolarmente”. Fatto sta che l’organo supremo del calcio europeo ha contribuito ad accendere i riflettori sulle condizioni di salute dell’ex leader ucraino, ora in prigione.

Il pressing della diplomazia europea. La vetrina mondiale per il rilancio dell’Ucraina, rischia di diventare un vero e proprio incubo per il presidente Viktor Yanukovich, sotto pressione dalla diplomazia europea per la vicenda di Iulia Timoshenko. Il pressing è iniziato con il cancelliere tedesco, Angela Merkel, che sarebbe intenzionata ad annullare la sua partecipazione ad Euro 2012 se, come riporta il settimanale tedesco ‘Der Spiegel’, la Timoshenko non sarà rilasciata prima del fischio di inizio e non gli verrà concessa la possibilità di farsi curare a Berlino. Parallelamente si sono mossi i vertici dell’Unione Europea. Il presidente della Commissione europea, Jose’ Manuel Barroso, ha informato di non avere intenzione di recarsi in Ucraina durante il torneo. Gli ha fatto eco il commissario Ue alla giustizia, Viviane Reding. La Reding aveva inviato una lettera a Michel Platini, presidente dell’Uefa, rendendo noto che declinava l’invito a presenziare alla partita inaugurale per le preoccupazioni legate alle condizioni della Timoshenko e augurandosi che “altri riflettano sulla opportunità di andare” in Ucraina. In Italia il governo parla per bocca del ministro dello Sport Piero Gnudi. “Quando vengono violati i diritti soggettivi e i principi democratici lo sport non può voltarsi dall’altra parte”. Gli fa eco il ministro degli Esteri, Giulio Terzi, che ha definito “assolutamente inconcepibile e inaccettabile” che una persona in carcere, per giunta malata, possa subire maltrattamenti. “Il calcio aiuterà a far parlare del caso di Iulia Timoshenko: è sempre così, in occasione dei grandi eventi sportivi si accendono i riflettori anche sulle tematiche sociali dei Paesi che li ospitano”, è la posizione di Giancarlo Abete, presidente della Figc.

La Procura: Lividi Timoshenko non sono dovuti alle percosse. I lividi sul corpo di Iulia Timoshenko non possono risalire alla notte tra il 20 e il 21 aprile, come sostiene la leader dell’opposizione ucraina, e sono stati provocati dall’impatto con degli  ‘oggetti solidi’ e non da percosse. Lo afferma Vadim Horan, un dirigente della procura regionale di Kharkiv, accusando di fatto l’ex premier di autolesionismo. “Il meccanismo e la localizzazione – sostiene Horan in un’intervista televisiva – indicano che questi lividi sono il risultato di pressioni contro oggetti solidi non taglienti o di urti, ma non possono essere stati causati da un pugno allo stomaco, come (Timoshenko) dice”. La pasionaria della Rivoluzione arancione è in sciopero della fame da più di una settimana, dopo aver denunciato di essere stata picchiata da tre dipendenti del carcere femminile di Kharkiv, dove è rinchiusa da fine dicembre. Le foto dei lividi scattate in carcere dal commissario ucraino per i diritti umani, Nina Karpachova, mostrano ematomi al braccio sinistro, al gomito sinistro e al basso ventre. Gli scatti non sono però stati presi in considerazione dagli investigatori perché sarebbero stati “ottenuti in violazione della legge”. In carcere dal 5 agosto scorso, Iulia Timoshenko è costretta a letto da diversi mesi da un’ernia al disco. A ottobre, è stata condannata a sette anni di reclusione per abuso di potere per aver siglato nel 2009 un contratto con Mosca per le forniture di gas senza il consenso del governo da lei guidato e a un prezzo ritenuto svantaggioso da Kiev. La sentenza è stata confermata in appello a fine dicembre.

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