Il carabiniere Giangrande, ferito a Roma, è grave: medici non sciolgono la prognosi

I medici non hanno sciolto ancora la prognosi, per il militare che domenica è stato colpito al collo da un proiettile esploso da Luigi Preiti davanti a Palazzo Chigi. Stando ai bollettini medici, il carabiniere reagisce a ciò che gli viene chiesto , ma le sue condizioni sono e restano molto serie.  Il brigadiere è stato intubato ed è alimentato artificialmente: “il paziente in qualche modo interagisce – dicono i dottori – le indicazioni sono per una reazione”. “Il paziente resta sedato, intubato e ventilato meccanicamente e nelle prossime ore verrà fatta una valutazione clinica”. “La mobilità ancora non può essere monitorata”, dicono i medici, che forniranno un nuovo aggiornamento nel pomeriggio. “Valuteremo se le condizioni respiratorie siano ottimali per togliere l’intubazione o praticare una tracheotomia”, si legge ancora nel bollettino. A sostenere in questo momento il carabinieri, c’è la figlia di 20 anni, arrivata a Roma con altri parenti.  Giuseppe Giangrande è originario  di Monreale (Palermo), ma  da tempo è a Firenze. Ha un fratello poliziotto a Milano e un altro che gestisce un bar a Monreale: entrambi sono arrivati a  Roma.

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