Il calcolo della pensione futura sul sito Inps

Chi non avesse ricevuto al famosa busta arancione con le previsioni di quello che sarà il proprio trattamento previdenziale, può ora rimediare grazie a ‘La Mia Pensione’, strumento telematico online sul sito dell’Inps che permette di calcolare (presumibilmente) l’assegno previdenziale. Vediamo come funziona dal sito delle piccole-media imprese pmi.it.

Possono usufruire del servizio i lavoratori con contribuzione versata al Fondo pensioni lavoratori dipendenti e alla Gestione Separata, gli iscritti alla Gestione Dirigenti di aziende industriali ed i lavoratori con contribuzione in altri fondi e gestioni amministrate dall’INPS. Per accedere al servizio ci vogliono le credenziali: PIN INPS, Carta Nazionale dei Servizi oppure SPID. Il simulatore calcola la pensione futura considerando fondamentalmente tre elementi: età, storia lavorativa e reddito. Il calcolo è a legislazione vigente ma incamera alcune variabili ‘future’, come gli adeguamenti futuri alle aspettative di vita.

In primis, è possibile utilizzare il tool La Mia Pensione per conoscere la data in cui si matura il diritto a pensione (sia di vecchiaia sia anticipata) e calcolarne genericamente l’importo e il tasso di sostituzione (una stima del rapporto fra la prima rata di pensione e l’ultimo stipendio).

Anche se il sistema indica la data prevista per la pensione di vecchiaia e per quella anticipata (stimando di mantenere lo stesso lavoro), opererà soltanto una simulazione e non certo una valutazione precisa del futuro importo pensionistico. La quantificazione della pensione futura calcola infatti l’imposta a moneta costante (non incamerando, cioè, gli adeguamenti legati all’inflazione). La simulazione prende a riferimento l’ultima gestione previdenziale del contribuente, mettendo assieme solo i versamenti che si sommano in modo automatico per legge (es.: la Gestione non si cumula con il Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti). Non solo: la contribuzione estera non viene al momento considerata per le simulazioni. Per tutti i casi particolari è necessario prendere appuntamento con un operatore INPS per farsi quantificare il dato esaustivo.

A seguire, è possibile utilizzare il servizio come una vera e propria ‘busta arancione’ per conoscere i contributi versati e la pensione maturata nel momento in cui si fa l’interrogazione, che tiene comunque conto dei nuovi scatti 2019 per adeguamento alle speranze di vita (cinque mesi in più, salvo 15 categorie di lavoratori addetti a mansioni gravose).

Di fatto, si possono anche fare una serie di scelte ipotetiche e calcolare l’impatto che avrebbero sulla pensione: ad esempio, è possibile verificare la pensione futura nel caso di interruzione della carriera lavorativa, oppure di cambiamento di lavoro, o ancora di passaggio da un contratto da dipendente a un’attività autonoma (è anche possibile scegliere il fondo previdenziale su cui basare la simulazione).
Ancora: si possono effettuare calcoli inserendo ad esempio un aumento di stipendio, o una qualsiasi altra variabile di cui si desideri misurare l’impatto. Infine, si può usare il servizio anche per verificare i contributi che risultano versati e comunicare all’INPS se ci sono ammanchi tramite la funzionalità di segnalazione contributiva.

 Quando entrerà in vigore l’APe Volontaria l’INPS metterà online un altro simulatore, che consentirà di calcolare l’importo del beneficio per chi deciderà di chiederlo. Sarà dunque interessante, per i lavoratori che possiedono i requisiti e vogliono approfondire tutti gli aspetti da considerare, confrontare la pensione che si maturerebbe restando al lavoro e l’impatto invece dell’APe.

Ricordiamo, fra l’altro, che l’anticipo pensionistico su base volontaria non richiede necessariamente l’interruzione dell’attività lavorativa e di conseguenza è possibile percepirlo continuando a lavorare in modo da alzare il montante contributivo per la pensione futura, ammortizzando il costo delle rate. L’anticipo pensionistico lo ricordiamo, prevede un trattamento economico che accompagna il lavoratore fino alla maturazione della pensione vera e propria, che di fatto è un anticipo da restituire poi con rate ventennali applicate sull’assegno previdenziale.

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