Il calcio di Renzi

Matteo Renzi dixit: “A casa, calci nel sedere a chi ruba, non c’è Pd che tenga. E chi lo fa, non metterà più piede in un ufficio pubblico”. E c’è da credergli visto che è sul tavolo la sua credibilità, che verrà valutata e soppesata dai cittadini e dagli elettori. Papa Francesco, dal canto suo è stato inflessibile nel dichiarare che: “I peccati del mondo sono l’ingiustizia e la prevaricazione. Io li chiamo concupiscenza, cupidigia di potere, desiderio di possesso. Questi sono i peccati del mondo e dobbiamo combatterli con tutte le forze di cui disponiamo.”. Il nodo principale è quindi nella corruzione, ed è quello il nodo da sciogliere prima di ogni altro. Con Ezio Mauro, direttore di Repubblica, il premier è stato ospite a Napoli della “Repubblica delle Idee”, snocciolando per 83 minuti avvedute risposte alle domande poste dai lettori del quotidiano attraverso Repubblica.it e sintetizzate nell’intervista. La cornice mozzafiato è stata quella del Teatro San Carlo. Renzi ha parlato delle misure anticorruzione, del pacchetto di giustizia, di legge elettorale, di riforma del Senato e della semplificazione fiscale. Dal prossimo anno a 32 milioni di italiani arriverà una dichiarazione dei redditi precompilata da uno Stato, visto come alleato e non più come controparte. Renzi ovviamente teme la volatilità dell’elettorato ed è decisissimo a mettersi a testa bassa per chiudere le partite in gioco. E’ assolutamente certo che Berlusconi abbia cambiato l’Italia più con il suo modello educativo, sostanziato in tanto Drive in e sostanziose iniezioni di telefilm, che non attraverso le leggi dei suoi governi. Brillantemente chiude con una battuta quando gli viene chiesto se si ritiene un “papa straniero” rispondendo: “Ci sarà sempre qualcuno che mi riterrà il papa straniero. E mentre loro faranno convegni noi cambieremo l’Italia e stabiliremo giusta residenza nel 40 per cento, luogo naturale della sinistra italiana.”.

Cocis

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