Il baratro delle nozze gay

L’Assemblea nazionale francese ha approvato l’introduzione delle nozze gay. Il matrimonio per tutti dovrebbe diventare legge entro pochi mesi, fatta salva l’adozione consentita per le coppie omosessuali,  per la quale mancherebbero alcuni voti. Io trovo sconvolgente che questo stia accadendo perché ci porta “sull’orlo del baratro”, come ben sottolinea il Cardinale Angelo Bagnasco. Leggendo questa notizia mi è tornato alla mente un testo che parla di Pleroma e di Arconti. Cosa siano è presto detto. Il Pleroma è un termine usato in contesti gnostici e cristiani che si riferisce alla totalità dei poteri di Dio. Gli Arconti, diversamente, hanno lo scopo di tenere prigioniero l’uomo per tenerlo distolto dal ricordo delle sue origini divine e soggiogarlo con le loro regole. Una regola da Arconte potrebbe essere far  deviare l’uomo distogliendolo dalla dottrina di congiungersi esclusivamente con una donna, come previsto da “dottrina”. Non voglio approfondire ulteriormente questa tematica, che ho ritenuto utile usare esclusivamente perché ritengo che stiamo “deviando”, allontanandoci da  “giusti” concetti cattolici e cristiani, ben promossi dalla Chiesa. I francesi sono favorevoli alle nozze gay, così come i francesi autorizzano un single ad adottare un bambino e discutono di inseminazione artificiale. Sembra una sciocchezza ma non lo è: l’inseminazione artificiale, o procreazione assistita,  sarebbe una prima tappa per essere aperta poi alle coppie omosessuali ed anche, a valle,  apertura legalizzata all’utero in affitto. Non è sciocchezza questa,  non è parlare di diritti civili. Ritengo che parlare di diritti civili sia restringere in teleobiettivo la tematica, tralasciando alcuni aspetti importantissimi, visto che si parla di aspetti non  sensibili ma ultra sensibili. Fare questo è, lo ripeto, cosa da Arconti. Non si parla semplicemente  di un principio di uguaglianza, ed è terribile che l’opinione pubblica sia favorevole e non stia  ascoltando i proclami della Chiesa.

Roberto Cristiano

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