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L'igiene orale deve iniziare sin dalla nascita, quindi ancor prima che il bambino metta i denti da latte. Dopo l'allattamento, al seno o attraverso il biberon, le gengive devono essere deterse con una garza umida e dopo i sei mesi, quando spuntano i dentini, con lo stesso metodo oppure utilizzando un dito di gomma o in microfibra. Il consiglio viene da Raffaella Docimo, professore ordinario di Odontoiatria Pediatrica all'Università di Tor Vergata. “E’ consigliabile mettere il bimbo sdraiato e non trascurare l'igiene orale soprattutto la sera prima che si addormenti – spiega Docimo. L’utilizzo dello spazzolino, con setole morbide e testina piccola, secondo la specialista va introdotto gradualmente dopo il compimento del primo anno di vita. “La collaborazione dei genitori deve essere massima, perchè a loro va delegata l'igiene orale nei primi tre anni di vita – prosegue – ed è altrettanto importante almeno fino a 4-5 anni di etè la loro supervisione o l'intervento, almeno due volte al giorno, che completa una igiene ‘frettolosa’ o non attenta”. Qual è il disturbo che maggiormente colpisce i denti dei più piccoli? “La carie, che ha una prevalenza di circa il 22% all'età di 4 anni e di circa il 44% a 12 anni, è da considerare la patologia più importante, soprattutto per le complicanze che possono manifestarsi quando non viene curata, tra le quali una possibile alterazione dello sviluppo dei denti permanenti, con necessità di terapie già nella fase della dentatura da latte o mista” chiarisce la specialista. “Altre patologie frequentemente riscontrate – spiega la professoressa Docimo- sono le gengiviti, i traumi dentari e le mal occlusioni che possono dipendere da fattori ereditari o ambientali, come per esempio l’abitudine di succhiarsi il dito o usare a lungo il ciuccio”. “La prima visita dovrebbe avvenire già dopo il primo anno di vita del bambino- conclude la professoressa- lo scopo è non solo monitorare e verificare lo stato di salute e di sviluppo dei primi denti, ma soprattutto di interagire con i genitori, correggendo o modificando abitudini scorrette come l’uso del biberon notturno con tisane edulcorate”.
(Fonte Ansa)
