Ictus e Unione europea

Un piano d’azione europeo per maggio 2018 e una relazione sul peso economico dell’ictus entro il 2019. Sono questi gli obiettivi del programma ‘Stroke’ presentato lo scorso 30 novembre alla Commissione Salute dell’Unione europea (Ue). L’ictus è causa di più del 9 per cento di tutti i decessi in Europa ed è la principale ragione di grave disabilità a lungo termine. L’ incontro è nato per definire i nuovi livelli qualitativi dei programmi di prevenzione, cura e sostegno dell’ictus nei Paesi europei. I punti all’ordine del giorno sono stati l’impegno da parte dei Commissari di Salute a organizzare una riunione con i vertici sulla tematica dell’ictus che si terrà a Bruxelles l’11 maggio 2017, la diffusione dei report sul peso dell’ictus con i dati relativi alle prestazioni dei percorsi della cura in ogni Paese europeo e una relazione sulla situazione attuale della cura della fase acuta dell’ictus. L’ictus provoca ogni anno in Europa 650 mila decessi e ha conseguenze anche gravi per chi vi sopravvive con un impatto economico e sociale considerevole per le famiglie e la collettività. Obesità e diabete sono i fattori che aumentano il rischio di ictus. Nel Piano annuale 2015-2020 per l’alimentazione e il cibo l’Oms evidenzia che in 46 paesi europei, più del 50 % degli adulti è sovrappeso o obeso, e in alcuni casi la percentuale arriva al 70 % degli adulti. Il terzo programma dell’Ue per la salute 2014-2020 ha posto tra i suoi obiettivi principali quello di prevenire le malattie e di favorire ambienti adeguati a uno stile di vita salutare. La Piattaforma d’azione Ue per l’alimentazione, l’attività fisica e la salute, si prefigge di agire, per incentivare uno stile di vita salutare, nei campi della produzione degli alimenti, del marketing e dell’etichettatura dei prodotti. La relazione presentata in Commissione Salute dell’Ue pone l’accento su  un insieme di proposte per indirizzare il sostegno  a tutti i Paesi d’Europa, con la finalità di ottimizzare gli interventi per affrontare la problematica dell’ictus. L’ictus,  dal latino ‘colpo’ , stroke in inglese, conosciuto anche come apoplessia, accidente cerebrovascolare,  o attacco cerebrale, si verifica quando una scarsa perfusione sanguigna al cervello provoca la morte delle cellule. Vi sono due tipi principali di ictus, quello ischemico, dovuto alla mancanza del flusso di sangue e quello emorragico causato da un sanguinamento ed entrambi portano come risultato una porzione del cervello incapace di funzionare correttamente.[1] I segni e i sintomi di un ictus possono comprendere, tra gli altri, l’incapacità di muoversi o di percepire un lato del corpo, problemi alla comprensione o all’esprimere parole o la perdita di visione di una parte del campo visivo.  Se i sintomi durano meno di una o due ore, l’episodio viene chiamato attacco ischemico transitorio (Tia). Il principale fattore di rischio per l’ictus è la pressione alta, mentre altri possono essere il fumo di tabacco, l’obesità, il colesterolo alto, il diabete mellito, un precedente Tia e la fibrillazione atriale. L’ictus ischemico è tipicamente causato da un blocco di un vaso sanguigno, l’ictus emorragico invece dal sanguinamento nel cervello o nello spazio circostante.Tale sanguinamento può verificarsi in conseguenza della rottura di un aneurisma cerebrale. Il piano d’azione europeo ‘Stroke’  porta ad un sostanziale miglioramento della gestione dell’ictus con  una valutazione precoce eziologica, tesa a   colmare il divario di competenze specializzate ictus con iniziative specifiche per far scendere il tasso di mortalità e di disabilità da ictus.

Moreno Manzi

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