I partiti si riducono il rimborso elettorale del 50% solo per il 2012

Quarantacinque giorni dopo l’impegno preso dai presidenti delle Camere, Renato Schifani e Gianfranco Fini, chi si aspettava una risposta secca, netta e ‘rivoluzionaria’ del mondo politico italiano all’antipolitica che aumenta nel paese resterà un po’ deluso. L’aula di Montecitorio approva l’articolo 1 della legge sul finanziamento ai partiti che prevede il dimezzamento dei rimborsi elettorali ma la norma vale solo per quest’anno. La riduzione del 50% riguarda, infatti, solo il 2012: per quest’anno i partiti dovranno rinunciare a circa 91 milioni di euro rispetto ai 182 stanziati. Per gli anni successivi il risparmio per le casse dello Stato sarà, invece, solo decrescente e quasi irrisorio. I partiti ancora una volta sperano, con questa norma, di placare gli animi dell’antipolitica ma non fanno altro che vendere fumo e far finta di aver risolto il problema. E il primo ad esultare per questo voto, si importante ma non risolutivo, è Pierluigi Bersani che con il suo Pd spera di diventare il paladino della ‘buona politica’.Le riduzioni. Dal 2013 il risparmio per le casse dello Stato sarà decrescente: da un lato, la quota destinata ai partiti sarebbe già diminuita per effetto delle ultime manovre economiche, dall’altro la legge che l’Assemblea di Montecitorio sta esaminando prevede anche l’aumento della detrazione fiscale per chi effettua donazioni in favore di partiti, tra i 50 e i 10mila euro, e Onlus (dal 19% attuale al 24% nel 2013 e al 26% dal 2014). Una parte del risparmio che deriverà dal taglio del finanziamento pubblico andrà a coprire l’aumento delle detrazioni previsto.I conti fatti dalla Ragioneria dello Stato stimando che, a regime, nel 2016, i risparmi derivanti da questa legge per lo Stato saranno di 11 milioni di euro. Nel 2013 la riduzione sarà di 69 milioni, si passa dai previsti 160 milioni circa ai 91 circa; nel 2014 il risparmio sarà di circa 58,5 milioni di euro e nel 2015 e 2016 di 50milioni. Una parte di questi risparmi però servirà a coprire l’aumento delle detrazioni previsto dalla legge. La Ragioneria stima che “gli effetti finanziari complessivi”, ovvero il risparmio effettivo per le casse dello Stato, sarà di 69 milioni nel 2013 (quando non ‘peseranno’ ancora le detrazioni), ma di poco più di 2 milioni nel 2014 (quando le detrazioni sono stimate in 56 milioni), di 5 milioni nel 2015 (detrazioni per 44 milioni) e 11 milioni a regime, dal 2016 (detrazioni per 39,3 milioni). Il provvedimento è passato con 372 sì, 97 no e 17 astenuti. Hanno votato contro Lega, Radicali, Noi Sud e Idv.

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