I novant’anni della tv, l’oggetto che ha cambiato la vita delle persone

ROMA. Novant’anni fa veniva mostrato per la prima volta al pubblico l’oggetto che avrebbe cambiato la vita di miliardi di persone negli anni a venire: la televisione. Il 26 gennaio del 1926, infatti, l’ingegnere scozzese John Logie Baird la presentò pubblicamente ad alcuni scienziati del Royal Institution e alla stampa invitata per l’occasione. Era, ovviamente, un apparecchio grezzissimo che proiettava immagini grige di silhouette in movimento. Ma già nel 1927 si riuscì a trasmettere la televisione da Londra a Glasgow (700 km di distanza) attraverso una normale linea telefonica in cavo e nel 1928 le prime immagini a colori.

La televisione di Baird era comunque ancora in stato embrionale e fu in seguito sostituita dalla televisione elettronica, tuttora utilizzata. Quella dell’inventore scozzese fu invece definita televisione elettromeccanica perché basata sul disco di Nipkow, un dispositivo inventato il 24 dicembre 1883 da Paul Gottlieb Nipkow. In Italia la tv elettromeccanica fu solo sperimentata e già a partire dal 1939 fu completamente sostituita da quella elettronica.

Probabilmente Baird non aveva idea dei risvolti che la sua invenzione avrebbe avuto, o forse ne aveva solo il sentore. Sta di fatto che la scatola nera cambiò il modo di vivere delle persone, influenzando la società culturalmente, economicamente e politicamente. Anche il mondo del cinema, costituito da grandi colossi, vacillò nei confronti della Tv. L’avvio delle trasmissioni televisive commerciali negli Stati uniti ebbe vita a partire dal 1946 (mentre in Italia solo a partire dal 1954). Ciò diede avvio a una battaglia tra la scatoletta e le grandi major hollywoodiane. Fu il classico scontro fra Davide e Golia, dove Golia ne uscì con le ossa rotte.

Con la televisione, infatti, il consumo di cinema si ridimensionò drasticamente. In maniera poco avvertita al principio, la tv portò a un cambiamento nell’utilizzo del tempo libero e nel modello di vita. La gente iniziò a preferire il rimanere a casa piuttosto che uscire. La vita diventava un pochino più sedentaria. Basti pensare che nel 1946 i biglietti del cinema venduti erano oltre i quattro miliardi, tre nel 1950 e poco più di due nel ’55 (la televisione non fu la sola causa, ma contribuì molto).

Ma l’avanzata del piccolo schermo non si fermò solo al mondo del cinema. Come detto, ebbe una forte influenza anche sulle persone, tanto che l’obiettivo della Rai delle prime ore fu quello di “Informare, educare e intrattenere”. La televisione in Italia, ma anche in altre parti, assunse il ruolo di pedagoga, che informa e intrattiene gli spettatori. Entrando nelle case degli italiani poté contribuire a colmare il grave stato di analfabetismo e arretratezza culturale in cui versava buona parte della popolazione. Sin da subito si trasformò in un mezzo di socializzazione e di stimolo per la lingua. Chi non possedeva l’apparecchio, si recava in altre case, bar, circoli, insomma ovunque vi fosse una tv per guardarla, commentare e scambiare opinioni.

Più tardi, però, marketing e televisione incrociarono la propria strada e il piccolo schermo diventò anche una guida al consumo – è proprio negli anni ’50 che inizia lo spettacolo pubblicitario per eccellenza, ‘il Carosello’. Oggi, invece, la televisione arriva in ogni dove, in casa e a lavoro, trasmettendo di tutto: sport, migliaia di ore di pubblicità, programmi trash, dibattiti politici, scontri politici e chi più ne ha più ne metta. Insomma, continua a mantenere il suo ruolo di educatrice e pedagogico. E a influenzare – nel bene e nel male – i suoi spettatori.

Per festeggiare i 90 anni della ‘magic box’, Google proprio oggi le ha dedicato un doodle. Ecco il video:

https://www.youtube.com/watch?v=C-OD6N3VuTc

Alessandro Moschini

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