I clan e la ristorazione a Roma e Firenze

Non stupisce più di tanto la notizia dei sequestri eseguiti dalle forze dell’ordine, per ordine delle procure di Napoli e Roma,  su decine di pizzerie e trattorie del centro di Roma e Firenze. Era da un po’ che girando per il centro di Roma si poteva notare il proliferare di alcuni locali dal marchio partenopeo ( jam ja’ , pizza Ciro, ecc.) collocati nelle zone più strategiche del centro storico. Attraverso l’uso di prestanome, continuamente cambiati per non destare sospetti, il clan Contini, molto vicino ai Righi,  apriva locali commerciali attraverso cui investire il denaro frutto dell’attività criminosa. Ora tutti questi locali , pur sequestrati, sono stati affidati a dei custodi, ai quali sarà possibile rivolgersi per  l’eventuale affitto dell’azienda da parte di imprenditori del settore onesti. Gli inquirenti, infatti, non intendono bloccare l’attività commerciale e mettere a repentaglio il lavoro di decine e decine di dipendenti, per cui cercano soggetti interessati a rilevare l’attività di ristorazione. Occorre augurarsi che il colpo inferto alla camorra sia di quelli definitivi, e, soprattutto, che vengano fatti controlli più seri per evitare che, a causa della crisi, scompaiano gli imprenditori onesti e si moltiplichino iniziative economiche ad opera della malavita, desiderosa quanto prima di <<ripulire>> il frutto dei traffici illeciti. A Roma, come a Firenze o a Milano la lotta alle organizzazioni criminali non conosce tregua.

 

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