I circoli del Pd incoronano Renzi

Si stanno concludendo in queste ore in tutta Italia e all’estero i congressi dei circoli del Partito Democratico. L’affluenza al voto degli iscritti al partito per i congressi scrutinati è del 58,1%, che propone una proiezione finale di votanti compresa tra 235mila e 255mila. Al momento, con i dati raccolti dall’organizzazione del Partito che coprono circa 4mila circoli, le tre mozioni hanno ottenuto voti:

– Matteo RENZI 68,22% (141245 voti) – Andrea ORLANDO 25,42% (52630 voti) – Michele EMILIANO 6,36% (13168), per una somma totale di voti validi pari a 207.043.

Si chiude il primo round del congresso Pd: oggi infatti sarà l’ultimo giorno per le assise dei circoli e già nel tardo pomeriggio dovrebbero arrivare i dati ufficiali. Confermati i trend di questi giorni, e anche la guerra di cifre: Renzi è saldamente al comando oltre il 60 per cento mentre Orlando veleggia intorno 30 per cento; Emiliano fa mostra di essere ottimista e secondo fonti del suo Comitato avrebbe raggiunto il 7%.

Il risultato è netto: Renzi rispetta le previsioni e conquista la maglia rosa, mentre Orlando non riesce a metterne in discussione la leadership. L’ex premier vince un po’ ovunque e rilancia sulla legge elettorale. Secondo fonti mozione Renzi, Emiliano passa sul filo arrivando al 6,5-7%. La mozione Orlando denuncia ‘anomalie’ nel voto in varie Regioni: a Catania in 400 avrebbero votato senza tessera. ‘Nessun broglio’, replica la ministra Boschi. Sulla legge elettorale Renzi rilancia sulle Camere: ‘Facciano una proposta’. E la Boschi: ‘Hanno bocciato tutto, tocca a loro’.

 Confermati i trend di questi giorni, e anche la guerra di cifre: Renzi è saldamente al comando oltre il 60 per cento mentre Orlando veleggia intorno 30 per cento; Emiliano fa mostra di essere ottimista e secondo fonti del suo Comitato avrebbe raggiunto il 7%.

Percentuale che però, stando ai calcoli dei renziani è più bassa, addirittura sotto la soglia del 5% necessaria a poter restare in corsa. Secondo la mozione dell’ex premier la vittoria sarebbe vicina a quota 70%, mentre il ministro della Giustizia sarebbe poco sopra il 26%. Dati diversi dalla mozione del Guardasigilli che, stando ai propri conti, vede superare il 30% attribuendo a Renzi il 63,9%.

L’affluenza al voto degli iscritti al partito per i congressi scrutinati è del 58,1%, con una proiezione finale di votanti compresa tra 235mila e 255mila. Le cifre ufficiali si conosceranno solo domani.

Un risultato che, per i renziani, è un vero trionfo. Ma che non trova d’accordo il comitato di Orlando e quello del governatore della Puglia, secondo i quali l’ex premier si attesterebbe poco sopra il 62% con il ministro della Giustizia intorno al 30% ed Emiliano ben oltre la soglia necessaria per andare ai gazebo, conquistando addirittura l’8%.

Su Emiliano si apre un caso in Puglia: nella sua regione il governatore fa il pieno e supera Renzi con il 42,8% di preferenze e oltre 10mila voti. Ma a Lecce i sostenitori di Renzi e Orlando denunciano anomalie e chiedono l’annullamento della consultazione.

Il governatore della Puglia, comunque, resta cauto e, anche se è convinto di aver superato la soglia del 5%, non canta vittoria. Lo stesso fa Orlando: a metà scrutinio, le rilevazioni – osserva il suo comitato – danno un’affluenza tra i 140 e i 155 mila votanti, su un totale di oltre 400mila. Ammettendo che a competizione chiusa si arrivi a quota 200-210 mila voti, vorrebbe dire che ha partecipato il 50% degli iscritti. Poco.

Quindi il guardasigilli lancia l’appello in vista delle primarie aperte del 30 aprile: ‘Mi auguro che quel giorno votino oltre 2 milioni di persone  perché sotto questa soglia sarebbe un colpo per tutto il Pd’.

‘Sono molto soddisfatto per il consenso così alto ricevuto da Renzi nei nostri iscritti: è un grande risultato. La base del Pd ha espresso un giudizio inequivocabile: Renzi è per gli iscritti il segretario in cui ripongono la loro fiducia e le loro speranze. Le dimensioni del risultato sono davvero importanti, per certi versi sorprendenti’, è stato il commento di Lorenzo Guerini, coordinatore della Mozione Renzi.

Soddisfazione ha espresso anche il ministro Maurizio Martina, che ha sottolineato come sia stata una bellissima prova: ‘Stiamo parlando di migliaia di persone che hanno discusso, partecipato e scelto, dando forza all’idea di un partito fatto dall’impegno di tanti, uniti dalla volontà di dare una mano all’Italia. La netta affermazione della nostra proposta con Matteo Renzi ci dà fiducia e forza per i prossimi impegni. È il primo passo che ora va portato alle primarie degli elettori di domenica 30 aprile. Per un Pd più forte e più aperto, alternativo a Berlusconi, Grillo e Salvini, continueremo a proporre il nostro progetto per l’Italia. Avanti, insieme’.

Sorpresa, invece, hanno riservato, per Sarracino, i risultati per Renzi: ‘Siamo sorpresi dal risultato di Renzi, il quale, appoggiato dal 90% dell’Assemblea nazionale e della Direzione nazionale e da tutti i segretari regionali, tranne quello della Valle D’Aosta, ottiene percentuali sicuramente inferiori alle sue aspettative, vincendo in quelle città dove il Pd è messo peggio, un dato su cui dovremmo riflettere in tanti. Siamo convinti che da oggi al 30 aprile si apre una nuova partita che vedrà il nostro progetto premiato nel giorno delle Primarie’.

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