I big M5s esclusi dalle Parlamentarie

Si è chiuso alle 14 dell’8 agosto il termine per la presentazione delle autocandidature sul sito del Movimento 5 Stelle per le prossime elezioni politiche del 25 settembre. Le Parlamentarie che decreteranno i nomi candidati ufficiali dovrebbero tenersi dopo Ferragosto, forse già il 16 agosto.

Dopo il suo strappo con il Pd, quasi 2mila cittadini hanno scelto di autocandidarsi per correre con il Movimento 5 Stelle alle prossime elezioni politiche: 1165 per la Camera, 708 per il Senato e 49 per la circoscrizione Esteri. Ma la notizia vera è l’assenza dalla lista di 3 big pentastellati: si tratta di Rocco Casalino, Alessandro Di Battista e Virginia Raggi.

Rocco Casalino, spin doctor di Giuseppe Conte, è stato fino all’ultimo indeciso. Inizialmente l’ex portavoce di Conte premier sembrava certo di scendere in campo, ma in questi ultimi giorni ha prevalso la volontà di continuare ad occuparsi della comunicazione del M5S.

Confessa di non averci dormito per 4 notti. “Perché da un lato c’è la mia militanza decennale nel Movimento e la mia voglia di impegnarmi in questo nuovo percorso di Conte e dall’altra la consapevolezza di quanto il mio nome continui ad essere ancora, dopo tanti anni, così divisivo”.

Ma la ragione più profonda sarebbe un’altra. “Ho capito che la mia presenza in lista avrebbe scatenato polemiche e l’ultima cosa che voglio è arrecare un danno al Movimento o a Conte, a cui mi lega un rapporto di stima e affetto. Io non avrei mai chiesto di essere messo in liste bloccate o di avere un collegio sicuro. Volevo poter partecipare alle Parlamentarie come tutti, volevo giocarmela. E comunque, conoscendo Conte, lui non mi avrebbe mai blindato con una candidatura sicura, mai” rivela in un’intervista al Corriere della Sera.

Ma Casalino promette già che al prossimo giro “ci sarò”. “Mi auguro che dopo 15 anni di militanza e lealtà al mio partito e a distanza di 30 anni dal Grande Fratello nessuno possa più recriminarmi nulla”.

Altro grande assente dalle fila del Movimento anche Alessandro Di Battista. Ancora nessuna dichiarazione ufficiale, ma l’outsider grillino non avrebbe formalizzato la sua iscrizione al Movimento per partecipare al voto online previsto dopo Ferragosto.

Fino a venerdì Dibba non si era ancora iscritto al M5S, cosa vietata durante l’apertura delle candidature. C’è però la possibilità che venga ripescato direttamente da Conte.

Fuori anche l’ex sindaca di Roma Virginia Raggi. Raggi rientra nel vincolo del doppio mandato, come lo stesso Conte ha ribadito a più riprese, sottolineando come l’ex sindaca capitolina sia attualmente presidente della commissione dell’Expo e stia “combattendo delle battaglie importanti a Roma”.

In campo invece, secondo i primi rumors, ci sarebbe l’ex ministro dell’Ambiente Sergio Costa, che avrebbe indicato la volontà di  presentarsi per il Senato a Napoli.

Per l’ex fuoriuscito 5S Luigi Di Maio, invece, sono in corso in quesi giorni contatti per un’alleanza tra il suo Impegno Civico e il Partito animalista italiano, formazione politica che alle Europee del 2019 aveva sfiorato lo 0,6% a livello nazionale.

“E’ in corso un’interlocuzione con i vertici di Impegno Civico per definire insieme una proposta concreta che caratterizzi Impegno Civico oltre che per la sua sensibilità ambientale anche per una sensibilità animalista”, ha fatto sapere la Presidenza del Partito Animalista.

Di Maio avrebbe dunque evitato la tentazione, almeno per ora, di accettare di unirsi al Pd di Letta, anche se l’obiettivo numero uno del ministro degli Esteri resta senz’altro quello di tenere ben salda una poltrona.

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