Activists hold a candlelit remembrance outside Victoria Park in Hong Kong on June 4, 2020, after an annual vigil that traditionally takes place in the park to mark the 1989 Tiananmen Square crackdown was banned on public health grounds because of the COVID-19 coronavirus pandemic. (Photo by ISAAC LAWRENCE / AFP)

Hong Kong, la polizia reprime i manifestanti per Tienanmen

Nonostante i divieti della polizia, le norme sul distanziamento sociale e le transenne, un centinaio di attivisti pro-democrazia di Hong Kong ha raggiunto il Victoria Park per la veglia dedicata alle vittime di piazza Tienanmen, manifestazione messa al bando per la prima volta in 30 anni. Contemporaneamente, migliaia di candele hanno illuminato tutta la città per ricordare la repressione con cui il 4 giugno 1989 l’esercito stroncò le proteste pro-democrazia nel sangue. Candele accese sono apparse ovunque, dai centri commerciali alle chiese, mentre una diretta in streaming da Victoria Park mostrava la presenza di almeno un centinaio di persone che aveva infranto i divieti.

Il clima tanto teso quanto pacifico, tuttavia, è durato poco. I circa tremila agenti schierati dal governo locale, infatti, hanno presto deciso di imporre con la forza il rispetto del bando ed hanno proceduto con l’arresto dei manifestanti, ma anche sparando cartucce urticanti per disperderli. Poco prima, secondo i media locali, era stata issata la bandiera blu, ovvero l’invito a sciogliere ogni assembramento illegale in vista del possibile uso della forza.

Il Parlamento di Hong Kong, intanto, ha dato il via libera alla contestatissima legge che criminalizza ogni forma di disprezzo verso l’inno nazionale cinese, la Marcia dei volontari, fissando sanzioni pecuniarie e detentive. L’approvazione è maturata dopo una seduta ad alta tensione, nel giorno del 31esimo anniversario dei sanguinosi fatti di piazza Tienanmen. Il provvedimento ha avuto 41 voti a favore e uno contrario, mentre l’opposizione non ha votato ed ha scandito cori e slogan di condanna.

Polizia e vigili del fuoco erano stati chiamati nel pomeriggio nella sala dopo il liquido maleodorante gettato da due deputati democratici, nel mezzo del dibattito. La presidente dell’aula, Starry Lee, aveva interrotto i lavori in seguito al gesto dei deputati Chu Hoi-dick e Ray Chan. Chu, secondo l’emittente pubblica Rthk, aveva spiegato che il liquido era un biofertilizzante e che l’iniziativa voleva coincidere con l’anniversario del massacro di Tienanmen.

“Un assassino puzza per sempre. Quello che abbiamo fatto oggi è stato ricordare al mondo che non dovremmo mai perdonare il Partito comunista cinese per aver ucciso il suo stesso popolo 31 anni fa”, aveva rilevato il deputato, ricordando la mancanza di scuse su quanto fatto e di indagini appropriate per chiarire i fatti.

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